Vuoi una vita facile? Accetta la sua complessità
Viviamo nella complessità. La realtà che ci circonda non è di facile interpretazione, ma noi pretendiamo che lo sia. Sarebbe più utile accettare la complessità della vita per vivere più facilmente. Un paradosso? No, ora provo a spiegarlo.
Bianco o nero. Giusto o sbagliato, bene o male. Ogni volta vorremmo incasellare la realtà in due categorie, ma la verità è che il più delle volte ne servirebbero almeno altre tre o quattro per definire ciò che ci circonda.
In noi c’è un bisogno innato di semplicità, di immediatezza. L’istinto ci porta spesso a voltarci dall’altra parte di fronte alle complicazioni. Poi magari restiamo e le affrontiamo, ma dentro di noi c’è sempre una vocina che ci dice: “Scappa!”.
In che senso “complicato”?
Ho cercato l’origine di questa parola, per iniziare a districare la matassa partendo dalla base.
“Complicare”, in greco cum plèkein, significa piegare o avvolgere insieme.
Ecco, in questo senso, la parola cambia aspetto.
Pensandola come qualcosa che avvolge più sfaccettature, la complessità della realtà che ci circonda non è più qualcosa da cui fuggire, ma diventa in qualche modo la casa di tutte le nostre idee e posizioni, anche quelle più divergenti.
Nella complessità di questo momento storico, sono racchiuse e piegate insieme le nostre paure, le nostre diverse posizioni politiche, le posizioni degli stessi politici, le nostre reazioni all’operato del governo, i nostri desideri di tornare alla vita di prima. Ma anche l’esasperazione della gente, il bisogno di far valere le proprie ragioni e la rabbia verso chi la pensa e si comporta diversamente da noi.
Questa storia della pandemia sta solo tirando fuori tutto insieme, ma tutto questo c’è sempre stato.
Quindi ora, o ci lasciamo andare all’istinto di “scappare” da questa complessità o la affrontiamo guardandola in faccia, comprendendola e accettandola per quello che si può, evitando nel nostro piccolo di pretendere che sia semplice.
La complessità delle scelte del Governo.
Tralasciando le recriminazioni al suo operato ed evitando di ragionare per un attimo con il senno di poi, il Governo ha ora il dovere di prendere decisioni per la tutela della collettività, sia in termini sanitari che economici. Come può trovare una soluzione semplice e univoca a quello che resterà il dilemma più grande del secolo? Salute o economia? Non si può scegliere. E chi è certo di quale sia la risposta esatta non ha capito che non c’è una risposta esatta. Non si può pretendere di avere una posizione chiara e determinata perchè la faccenda è, appunto, complicata, avvolge insieme diverse verità che vanno a costituire la realtà attuale.
Lo so, sembra brutale, ma non c’è una soluzione. Non ce n’è una che sia la più giusta e basta. Ogni decisione in questo momento porta con sé effetti che saranno devastanti per la società, in un verso o nell’altro. Non è catastrofismo, ma aderenza alla realtà.
Come affrontare allora una modernità sempre più complicata?
E’ solo grazie alla razionalità, alla capacità di usare la logica e di mettere in campo gli strumenti acquisiti nel corso degli anni che riusciamo a comprendere davvero cosa sta accadendo intorno a noi sul piano politico, sociale e, aihmè, ormai anche sanitario, relativamente a questa pandemia.
Una volta comprese tutte le varie parti “piegate insieme”, una volta giunti al punto di poter accettare la complessità della vita, solo allora faremo pace con questa realtà complicata e chissà, magari eviteremo di scappare da essa e riusciremo a viverci anche questo complesso periodo storico.
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Per altri consigli su come vivere meglio cliccate qui
Per approfondire il tema della complessità vi consiglio questo articolo dell’Huffington Post, scritto in tempi non sospetti.
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