Ginevra e l’oro che non luccica

Ginevra e l’oro che non luccica

La scorsa settimana, qui in Svizzera si è tenuto un referendum. Tra i vari quesiti (come ha ricordato anche Elisabetta Mazzeo nel suo pezzo per questo blog: https://www.distantimaunite.com/2020/10/08/siamo-ancora-benvenuti-in-svizzera/), a Ginevra è passato anche quello del salario minimo.

A partire dal prossimo 17 ottobre qualsiasi lavoratore del Cantone di Ginevra in Svizzera non prenderà meno di 4.086 franchi svizzeri, corrispondenti a 3800 euro al mese di stipendio. Si tratterà del salario minimo più alto del mondo, di circa 21 euro l’ora”.

Sullo sfondo “Le Jet d’Eau” di Ginevra e la statua della testata di Zidane a Materazzi

La notizia ha fatto il giro del mondo, e soprattutto in Italia ha trovato un riscontro notevole. L’ho notato perché: 1) molti amici e conoscenti mi hanno scritto frasi del tipo “Bella la vita in Svizzera! Con questi stipendi! Che me lo trovi un posto pure a me”? (Manco fossi un ufficio di collocamento!). 2) Nei vari gruppi Facebook che seguo qui a Ginevra, hanno scritto molti italiani in cerca di informazioni per un lavoro, pronti a trasferirsi prima di subito.

Ammetto che la cosa mi ha dato parecchio fastidio. Lo stesso che provo quando mi trovo in Italia e, dopo aver dichiarato che vivo in Svizzera, ti guardano come se ti uscissero i soldi dai buchi del naso, unita a quell’affermazione “Ah! Tu vivi in Svizzera”! Come a dire che in Svizzera ci si vive solo se hai tanti soldi.

Ora voglio spiegarvi una volta per tutte perché NON è così.

O almeno, perché non si dovrebbe sbavare davanti ad un salario di quasi 4.000 euro al mese se vivi a Ginevra.

3.086 franchi svizzeri qui, a Ginevra, bastano a malapena ad una persona sola per sopravvivere in modo dignitoso. Cominciamo dalla base: un appartamento, o meglio un monolocale, che chiamano studio, qui non si trova a meno di 1.000 franchi al mese, in periferia. In centro città supera tranquillamente i 1.500 franchi. Una stanza, in un appartamento in condivisione si trova a non meno di 700 franchi, spese comprese. Non ci credete? Fatevi un giro qui: https://www.homegate.ch/it

Se risiedi a Ginevra, così come in tutta la Svizzera, sei obbligato a stipulare un’assicurazione sanitaria. Obbligato. Qui la sanità non è pubblica e il minimo che si spende sono 500 franchi al mese, con una franchigia molto alta, circa 2.500 franchi. Se la franchigia si abbassa, il premio aumenta. Ed ogni anno l’assicurazione aumenta di un 10% circa.

Ipotizziamo che ci si sposta con i mezzi pubblici, che a Ginevra sono veramente ottimi, quindi niente auto. Un biglietto per la durata di 60 minuti costa 3 franchi. Se si opta per un abbonamento annuale, si spendono 500 franchi.

Poi ovviamente dovete mangiare, perché d’aria non si vive. Qui ci sono due grandi catene di supermercato: Coop e Migros. Poi ci sono i supermercati più abbordabili come Denner, Aldi, Lidl. Però vi avviso, la qualità lascia un pò a desiderare.

Vi faccio qualche esempio medio di prezzi: un litro di latte 2,50 franchi. Una confezione di 6 uova costa circa 5 franchi. Mele e pere a seconda del tipo, partono dai 3 franchi al chilo. Un petto di pollo da 150 grammi costa 5 franchi. Carne rossa? 80 franchi al chilo.Se poi volete una sogliola i costi si aggirano intorno ai 7 franchi ogni 100 grammi. Eh si, perché qui per alcuni alimenti i prezzi sono all’etto e non al chilo. Quando mi sono trasferita, avevo ancora le bambine piccole ed ero abituata, ogni tanto, a cucinare la sogliola. Ricordo di aver esclamato, appena adocchiato il banco del pesce: “Però, qui il pesce costa poco! 9,90 franchi”. Ma non avevo letto bene il cartello: il costo era ogni 100 grammi di prodotto non ogni 1000!

Volete un po’ di affettato? Eccovi alcuni prezzi.

Se volete virare sul mercato, sappiate che qui frutta e verdura vanno “a pezzo”. Una melanzana? 3 franchi. Un nodino di mozzarella? 3, 50 franchi. Un limone? 2 franchi.

Passando ad altro, volete andare dal parrucchiere? Il costo varia a secondo della lunghezza dei capelli. Per una messa in piega di una lunghezza media, quindi che arrivano poco sopra le spalle, pagate 50 franchi. Volete andare a mangiare una pizza? Una semplicissima margherita ha un costo medio di 21 franchi. Volete un gelato? Qui si paga a palline, le boule, che non vengono meno di 4 franchi l’una. Per non parlare del fatto che magari una sera vi va di andare a prendere una birra con gli amici. Ecco un esempio di menù da pub.

Una serata al cinema? Un biglietto costa 25 franchi. Per non parlare di altre cose come ad esempio: dovete mettere l’apparecchio a vostro figlio? Sappiate che un buon ortodontista non vi farà spendere meno di 9mila franchi. Serve una baby-sitter? La trovate a 25 franchi l’ora. Idem se volete qualcuno che vi pulisca casa. Il costo del lavaggio in tintoria di un tappeto o un materasso è talmente elevato che conviene comprarlo nuovo.

Volete lasciare i bambini a mangiare a scuola (pubblica)? Spendete circa 130 franchi al mese a figlio. Per un consulto, un professionista (commercialista, ad esempio) non si fa scrupolo a chiedere 200/300 franchi l’ora. Il meccanico? 100 franchi l’ora. Una semplice visita oculistica non costa meno di 200 franchi.

Provate poi a comprare un appartamento. Prezzo minimo 15mila franchi al metro quadro.

Non credo ci sia bisogno di continuare. La Svizzera non è la terra dei ricchi così come non deve essere vista come un Eldorado. La verità è che noi ci siamo spostati per un’interessante proposta di lavoro che offriva anche possibilità di carriera. Gli stipendi sono adeguati al costo della vita ma credetemi, non è tutto oro quel che luccica. Guadagnare 4.000 franchi al mese a Ginevra è come guadagnare 900 euro in Italia. Oltre al fatto che bisogna parlare o un ottimo inglese o un discreto francese, altrimenti a lavorare qui non vi prende nessuno.

Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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