Sei quello che mangi ma il digiuno puo’ salvarti la vita
Pratico digiuno intermittente, seguita da una nutrizionista e da un medico, da circa sei mesi e la mia vita da allora e’ cambiata: físicamente, mentalmente, psicologicamente. E i risultati delle mie analisi del sangue sono praticamente perfetti come non mi capitava non so piu’ da quanti anni. Ho difficolta’ ora ad abbandonarlo perche’ i vantaggi e il benessere che provo sono tali che mi danno la motivazione per andare avanti e praticarlo ogni giorno.
Ci sono vari tipi di digiuno intermittente, quello che pratico io, che e’ anche il piu’ diffuso e il piu’ semplice da mettere in atto e’ il 16/8. Cosa significa? Significa che trascorro 16 ore senza mangiare (prevalentemente la notte e mezza mattinata), mentre la ingestione di cibo si concentra nelle altre 8 ore. Per motivi di salute io lo abbino a una dieta chetogenica che privilegia proteíne e soprattutto grassi, rispetto ai carboidrati. E la combinazione dei due protocolli e’ davvero quello che ci voleva per me per riprendere il controllo della mia vita.
E’ incredibile come una giusta nutrizione possa avere effetto sul nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito. Non per niente nel 1850 Feuerback affermava che l’uomo è ciò che mangia, e che per pensare meglio dobbiamo mangiare meglio, e, ancora prima, Ippocrate affermava: ”il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo”.
Ma concentriamoci ora sul digiuno. In generale, il digiuno e’ stato spesso praticato come forma di protesta política ma esso e’ anche e soprattutto una pratica religiosa in diverse culture.
Nelle varie religioni e culture il digiuno si pratica prevalentemente come forma di purificazione, dai peccati, mentale, spirituale.
Anche dal punto di vista medico, il digiuno puo’ essere visto come una forma di purificazione: dalle tossine, dalle sostanze chimiche estranee, da veleni vari e dal muco. Si dice inoltre che possa aiutare nei casi di cancro e anche prevenire malattie degenerative come parkinson e alzheimer.
Il digiuno pero’ non vuol dire dieta dimagrante. Quindi chi pratica il digiuno aspettandosi automaticamente di dimagrire, potrebbe restare deluso. E comunque bisognerebbe sempre essere seguiti da medici a meno che non si sia sviluppata un profonda conoscenza del tema.
Come dicevo, io pratico il digiuno intermittente, ma esso puo’ anche essere prolungato per alcuni giorni e a giorni alterni. Avendolo adottato come pratica quotidiana, il digiuno intermittente di 16 ore e’ quello che meglio si addice a me. La verita’ e’ che io non salto alcun pasto. Semplicemente cerco di mangiare un pochino prima a cena e ritardo la colazione. L’importante e’ comunque che non passino meno di 12 ore dall’ultimo pasto. Questo permette di non sovraccaricare il fegato e dargli il tempo di riposare prima del pasto successivo.
All’inizio puo’ sembrare difficile ma gia’ dopo due giorni si notano gli effetti benefici. Prima di questa pratica, la mattina subito dopo colazione mi sentivo stanca, debole e con la mente annebbiata. E anche quando arrivavo in ufficio, ci mettevo un po’ per carburare. Ora, appena sveglia, mi faccio un caffe’ amaro, poi a digiuno percorro 20-25 minuti a piedi (il tempo che mi ci vuole per raggiungere l’ufficio) e faccio colazione intorno alle 11. E abbinandoci la dieta chetogenica, la mia colazione e’ sempre fatta di proteine e grassi: la mia preferita e’ quella con uova, jamón serrano (visto che sono in Spagna) e avocado.
Mi sono talmente appassionata a questa pratica e a questo regime alimentare che mi sto documentando sempre di piu’ e, insieme alle indicazioni che mi da’ il mio medico, sto anche imparando nuove nozioni e concetti leggendo molto sul tema. L’igienista Herbert Shelton, nel suo libro “Il digiuno puo’ salvarvi la vita” afferma inoltre che questa pratica puo’ addirittura facilitare il rinnovo dei tessuti interni, per questo e’ visto anche come possibile rimedio per prevenire malattie degenerative. Una buona lettura per iniziare a farsi una idea dei benefici del digiuno e’ “La guida completa del digiuno” di Jason Fung: qui si trovano anche i programmi e le regole per metterlo in pratica. Ma il consiglio e’ comunque di non azzardare e di praticarlo solo se seguiti da specialisti.