Marco Masini: “Dieci amori” tra presente, passato e futuro

Marco Masini: “Dieci amori” tra presente, passato e futuro

Il 4 ottobre 2024, Marco Masini ha presentato “Dieci Amori”: il suo attesissimo dodicesimo album in studio. Insieme al cantautore fiorentino abbiamo ripercorso il suo straordinario viaggio artistico, dagli inizi tormentati al grande successo, affrontando le sfide del presente e analizzando l’industria musicale contemporanea, sempre più dominata da nuove dinamiche digitali.

Marco, il 4 ottobre 2024 è uscito “Dieci Amori”: il tuo dodicesimo album in studio. Un modo per festeggiare i tuoi sessant’anni?

A me non piace festeggiare. Anche perché più passa il tempo, più si vede la vita in maniera più rilassata, più più calma, più serena, più tranquilla. E’ un modo per raccontarsi come ho sempre fatto: l’ho fatto a 30 anni, a 25, a 40. Racconto le storie di tutti attraverso la mia visione della vita, attraverso certe cose che mi vengono raccontate e che quindi diventano storie, diventano canzoni perché senza le storie degli altri non si possono scrivere le canzoni. Sarebbe un peccato di egoismo scrivere soltanto un’autobiografia. Quindi si raccontano le storie di tutti attraverso una crescita, un percorso. Questa è una tappa dei miei 60 anni rappresentata in musica.

Presenterai il tuo nuovo lavoro, in tre attesissimi live: il 18 ottobre 2025 a Roma, il 24 ottobre a Milano e il 25 nella tua Firenze. L’attesa del pubblico è massima, tu come la stai vivendo?

Benissimo, non vedo l’ora. Ho in mente uno show diverso: un ritorno alle origini. Ho voglia di riportare il pubblico nella dimensione che ci ha fatto innamorare tanti anni fa.

Hai lanciato singoli a iosa: cosa si prova quando una canzone si stacca da e diventa roba degli altri?

Le canzoni diventano subito roba degli altri, fin da quando le scrivi, perché vai alla ricerca di luoghi comuni. Vai alla ricerca delle emozioni degli altri attraverso la tua. La cosa più bella è cercare te stesso in una storia non tua.

Il mondo della musica è cambiato molto rispetto ai tuoi esordi. L’industria discografica è diventata una sorta di fast food in cui occorre produrre singoli ogni 15 giorni ed essere sempre online. Come ti relazioni a questo tipo di realtà?

Nella stessa maniera in cui mi relaziono con un iPhone quando inserisco la sveglia per alzarmi la mattina. Nel senso che prima mettevo la sveglia meccanica, prima andavo in giro con l’Intercity e prima ancora si andava col treno a vapore e oggi invece si va con Frecciarossa, con Italo e con una realtà tecnologica che ti che ti fa crescere, che ti fa anche venire tanta curiosità, tanta voglia di scoprire. Credo la musica sia proprio una scoperta come la vita. E la stessa curiosità che avevo a dieci anni di ascoltare il mio gruppo preferito che poi era il mio punto di riferimento anche per fare scuola, per diventare poi musicista, per fare questo mestiere. La stessa curiosità ce l’ho oggi ascoltando le playlist di Spotify: credo sia un normale corso di aggiornamento.

Prima, però, occorreva recarsi fisicamente in un negozio di musica per comprare un album. Ora si fa tutto dal divano di casa.

Adesso si comprano anche le macchine da caffè dal divano di casa, perché oggi si può fare tutto dal divano di casa, quindi credo che sia la stessa cosa per tutto il mercato. Il mercato ha subito un forte cambiamento e la musica si è adattata al mercato e quindi di conseguenza la selezione che c’era ieri, quella che vedeva protagonista le case discografiche, oggi viene fatta dai social. Dopodiché sta a ognuno di noi cercare di trovare la formula vincente per comunicare nel miglior modo possibile. Siamo in un’altra era e quindi tutto va secondo quello che le regole nuove.

Torniamo al… futuro. Parliamo dei tuoi live: perché hai scelto proprio Roma, Milano e Firenze per presentare il tuo album? Per me sono tre città importanti: sono tre posti che mi hanno visto nascere. A Firenze fisicamente: lì ho vissuto tutta la mia infanzia e tutta la mia adolescenza. Nella Capitale abbiamo portato la nostra colonna sonora in tre film prodotti da Claudio Vento: “Mery per sempre”, “Ragazzi fuori” “Mediterraneo”. A Milano c’è la mia prima casa discografica, e anche ultima.

Gabriele Ziantoni  #DisperatamenteMalinconico

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Gabriele Ziantoni

Giornalista per hobby, polemico per professione, speaker per necessità. Gabriele Ziantoni nasce a Marino, un piccolo paese in provincia di Roma, il 12 dicembre 1983. Solitario, testardo e vagamente intollerante, vive con una penna in mano e un foglio bianco davanti agli occhi fin da quando ne ha memoria. Dopo varie esperienze nel campo del giornalismo, soprattutto sportivo, dal 2011 affronta in maniera ondivaga il rapporto con il suo secondo amore dopo la scrittura: quello con la radio. Direttore Artistico di New Sound Level 90 FM, ha all’attivo tre libri: “Un secondo dopo l’altro” (L’Erudita, 2017), “Nonostante tutto” (L’Erudita, 2019) e “Rudi Voller. Il Tedesco Volante” (Perrone, 2020).

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