Appuntamenti con l’arte in Italia a ottobre
Nel mese di ottobre sono numerose le mostre in Italia da non perdere, ecco alcuni appuntamenti con l’arte da Nord a Sud particolarmente interessanti.
Mike Bongiorno: la storia della televisione e del costume degli italiani
“Sempre più in alto!” era il motto di Mike Bongiorno e Milano gli dedica, nel centenario della sua nascita, un prestigioso evento. Nelle sale di Palazzo Reale (Piazza Duomo 12, Milano) prosegue fino al 17 novembre “Mike Bongiorno 1924 – 2024“. La mostra in dodici sezioni ripercorre, attraverso le fasi della carriera del leggendario presentatore, la storia della televisione e del costume in Italia. Numerosi i materiali esposti, con molti oggetti ‘rari’ concessi per l’occasione dalla Fondazione Mike Bongiorno: documenti personali, foto inedite, copioni originali, cimeli artistici e premi. Alcuni di questi sono mostrati per la prima volta in questa occasione.
Il pubblico amerà le diverse ricostruzioni scenografiche che celebrano alcuni momenti cardine della vita professionale di Mike ma anche della nostra società. Troviamo infatti uno studio radiofonico americano anni Quaranta, la sala Tv di un bar anni Cinquanta, la cabina rossa e bianca di Rischiatutto, dove sarà possibile vestire i panni del concorrente o del presentatore e, riprodotta in scala, la mitica ruota de La ruota della fortuna, programma ancora attuale sulle reti Mediaset.
Numerosi i filmati di repertorio Rai e Mediaset, video biografici in cui si ripercorre la storia di Mike e degli italiani a partire dagli anni venti fino ai giorni nostri. Non poteva mancare il contributo video di Aldo Grasso in apertura di mostra, qui il critico televisivo e giornalista racconta cosa ha rappresentato per la nostra tv il presentatore, americano di origini ma italiano di adozione.
La mostra è curata da Alessandro Nicosia e Nicolò Bongiorno.
Fernando Botero: la retrospettiva
Inaugurata a Roma nel mese di settembre a Palazzo Bonaparte (Piazza Venezia 5, Roma), la retrospettiva dedicata al grande artista colombiano Fernando Botero, recentemente scomparso, proseguirà fino a gennaio 2025.
“Botero – La grande mostra” accoglie le versioni di capolavori della storia dell’arte, come le Menine di Velázquez e la Fornarina di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e van Eyck. Proseguendo la visita, ecco le tele che rappresentano alcuni temi classici come il circo e la corrida. Una sezione è dedicata alle nature morte, uno dei temi ricorrenti di Botero, caratterizzate da esuberanza di colori e di volumi, ma anche di dettagli sorprendenti. Una sala è dedicata, infine, alla più recente sperimentazione tecnica del maestro che, dal 2019, dipinse con acquerelli su tela: opere di una delicatezza estrema.
Con oltre 120 opere la mostra esalta la prolifica e versatile produzione di Botero che si distinse per sperimentazione e per varietà di tecniche. La mostra ospita dipinti, acquerelli, disegni, sculture e alcuni inediti che rendono questa la mostra più completa su Botero mai realizzata a Roma.
La mostra è curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera.
La Sicilia di Caravaggio
Tra gli appuntamenti con l’arte in Italia a ottobre non poteva mancare la Sicilia. Il Convitto delle Arti -Noto Museum a Noto (Corso Vittorio Emanuele, 91) ospita, fino al 3 novembre 2024, la mostra “La Sicilia di Caravaggio“. Si tratta di trenta tra le opere più significative del caravaggismo in Sicilia. La mostra approfondisce quegli artisti siciliani che sono stati influenzati dall’arte del pittore milanese durante la sua permanenza sull’isola e negli anni a seguire.
Il rapporto tra Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e gli artisti attivi in Sicilia viene indagato attraverso un percorso articolato in tre sezioni. La prima sezione è dedicata ai cosiddetti caravaggisti di prima e seconda generazione, artisti attivi in Sicilia e nel Viceregno spagnolo che conobbero Caravaggio. Si tratta, tra gli altri, di maestri come Giovanni Bernardo Azzolino, Mario Minniti, Alonzo Rodriguez, Fabrizio Santafede, Carlo Sellitto, Battistello Caracciolo, Hendrick de Somer e Jusepe de Ribera.
La seconda sezione è dedicata a quegli artisti che reinterpretarono il luminismo caravaggesco in chiave barocca e classicista. Spiccano in questa tappa del percorso espositivo, Pietro Novelli, Andrea Vaccaro, Daniel Seghers e Matthias Stomer. Quest’ultimo è autore di due opere imponenti, la Lapidazione di Santo Stefano (Seminario Arcivescovile Palermo) e la Morte di Catone (Museo Civico Castello Ursino Catania).
L’ultima sezione è dedicata a Caravaggio. La questione della sua presenza in Sicilia è affrontata tramite la rara copia della Natività di Palermo, dipinta da Paolo Geraci, e il San Giovannino alla fonte proveniente dal National Museum of Art La Valletta, opera attribuita a Caravaggio. La mostra accoglie opere provenienti per la maggior parte dai musei siciliani con qualche preziosa presenza da musei maltesi e da alcuni musei italiani.
La mostra, curata da Pierluigi Carofano in collaborazione con Nicosetta Roio, oltre ai prestiti di numerosi musei siciliani e internazionali si avvale anche del supporto di collezionisti privati. Caravaggio restò sull’isola dal 1608 al 1609, in seguito alla sua fuga dal carcere di Malta, diffondendo la sua rivoluzione pittorica tra gli artisti del tempo.
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