Viaggio in Franciacorta

Viaggio in Franciacorta

Quante volte sentiamo parlare della zona del Franciacorta e quante volte ci siamo domandati da dove deriva questo nome.

Prima di iniziare il nostro viaggio in Franciacorta, come prima cosa dobbiamo dire che è una zona dove si coltivano principalmente uve per vini spumantizzati che poi diventeranno prosecchi.

Successivament, possiamo anche dire che la Cantina Berlucchi è la più antica e ancora oggi tra le migliori in Franciacorta.

Come mi capita spesso vorrei iniziare con voi un piccolo viaggio: raccontare un po’ la storia della nascita del prosecco fino ad arrivare ad oggi.

Sono i primi anni del 1960: Guido Berlucchi e Franco Ziliani, per la cantina Berlucchi, iniziano la produzione di Franciacorta. Di lì a poco conquisteranno l’intero settore di cui diventano presto primi produttori.

Ancora oggi Berlucchi lavora con il metodo classico.

Nel 1961 a sud del lago d’Iseo, nasce ufficialmente la Franciacorta, ovvero nelle antiche terre franche del basso lago d’Iseo, Guido Berlucchi decide di arricchire la sua cantina con un nuovo vino bianco.

Partiamo dal nome, perché Francia Corta? L’ipotesi più accreditata, è quella che deriva da “Corte Franca”. Quella zona attorno al lago di Iseo dove, per vari secoli, si sono insediate delle piccole comunità di monaci benedettini dediti alla coltivazione della vite, rendendola, appunto zona franca.

Ma perché si è pensato proprio a quella zona lì? Sicuramente perché per la coltivazione di queste uve fondamentale è la presenza del Lago di Iseo che mitiga le aree fredde delle Alpi e stempera il caldo delle estati.

Queste caratteristiche ambientali fanno sì che prenda vita quella che sarà poi l’area spumantistica più famosa d’Italia fino ad oggi.

Le origini

Ma torniamo alle origini. E’ il 1955 quando Guido Berlucchi, nobile vignaiolo discendente della famiglia Lana de’ Terzi e produttore di vini fermi a base Pinot, e l’enologo Franco Ziliani, diplomato alla scuola Enologa di Alba, si incontrano a Palazzo Lana a Borgonato storica ed attuale sede della Berlucchi.

Danno così vita alla storia enologica della Franciacorta, che se non si fossero incontrati probabilmente avrebbe preso un’altra piega. Quale? Non possiamo saperlo. Però possiamo sapere che da quell’incontro nasce l’idea di realizzare il primo spumante della Franciacorta.

Come ho anticipato, quando Guido Berlucchi chiama Franco Ziliani in realtà lo contatta per produrre un nuovo bianco fermo, il pinot del castello. Ma l’enologo in quel terreno ricco di minerali e nel clima caratterizzato del bacino idrico del lago d’Iseo, vede le basi per un progetto enologico molto ambizioso.

Creare un metodo classico in Franciacorta che potesse competere con l’allora insuperabile Champagne, “le roi”, forte dei suoi trecento anni di storia e di un prestigio unico al mondo.

Nasce l’area enologica della Franciacorta

Berlucchi, ovviamente accetta di buon grado la sfida. Così i due, affiancati dall’amico Giorgio Lanciani, fondano nel 1955 la Guido Berlucchi & C. prima cantina della zona, aprendo in questo modo la strada alla nascita di un’intera area enologica.

Nel 1961, dopo una prima messa a punto delle tecniche di cantina allora ancora “artigianali” ed alcuni infruttuosi tentativi, ecco arrivare le prime 3 mila bottiglie di “Pinot di Franciacorta”. Il risultato era incoraggiante: un vino già allora di qualità e che soprattutto mostrava grandi potenzialità.

Così la Franciacorta diventa la piccola “Champagne” italiana, una zona enologica tra le più produttive e importanti in Italia.

Nel 1990, grazie all’impegno di 29 produttori, nasce il Consorzio del Franciacorta con lo scopo di garantire e controllare il rispetto della disciplina di produzione di questo particolare vino.

Oggi le cantine iscritte al Consorzio Franciacorta sono 113 ed ogni cantina produce vini diversi seguendo il processo di vinificazione del Metodo Classico.

In questi anni in cui in Italia è molto vivo il turismo enogastronomico, la Franciacorta vive un periodo di forte identificazione e di visite di appassionati.

Io il mio viaggio in Franciacorta l’ho fatto e posso dire che lo consiglio a tutti. Per i vini, per la bellezza delle cantine e soprattutto per la bellezza di quella zona e perché no, in questo periodo lo spettacolo del foliage rende tutto molto caratteristico.

#ostinatamenteottimista

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Laura Cardilli

Laureata in Sociologia, indirizzo Comunicazione e Mass media, da sempre mette al centro della sua vita proprio la comunicazione sotto tutti i suoi aspetti. Durante l’università prende il tesserino da giornalista pubblicista collaborando con due giornali romani, per molti anni solo la carta stampata le regala la gioia della professione di giornalista, poi, grazie ad un laboratorio di comunicazione incontra quella che per molti anni è stata la sua grande passione, la radio, per diversi anni ne è stata redattrice e anche speaker. La prima formazione è stata quella sportiva, calcio e tennis soprattutto, ma poi soprattutto attualità è stata autrice anche di alcune sue rubriche. Per molti anni abbandona le scene del giornalismo e lavora per una grande azienda italiana sempre nella comunicazione esterna. All’attivo ha la pubblicazione di un suo libro “L’eterna rincorsa” e la pubblicazione di qualche poesia. Appassionata di social media si definisce un’ironia e sarcastica…non sempre compresa. Dopo un po’ di tempo e tanta mancanza decide di riprendere a scrivere per Distanti ma unite. Il suo hashtag è #ostinatamenteottimista perché sostiene che niente e nessuno potrà farle vedere quel mezzo bicchiere vuoto.

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