La grotta di ipogeo di Piagge

La grotta di ipogeo di Piagge

I sotterranei d’Italia nascondono tesori incredibili. Non c’è neanche un borgo, cittadina e paese che non custodisca un piccolo tesoro antico. Ne abbiamo già parlato sul nostro magazine. E il piccolo borgo di Piagge, oggi comune di Terre Roveresche, nelle Marche custodisce nel sottosuolo una vera e propria città sotterranea. Si trova a sette metri di profondità la grotta di ipogeo di Piagge.

La grotta di ipogeo: la storia

La grotta ipogeo di Piagge è ancor oggi avvolta da un alone di mistero. Per molti atri siti è stato possibile ricostruire una storia, ma per questa ancora no. Databile intorno al 1200, la grotta fu scoperta solo nel 1996 grazie ad un architetto Gabriele Polverari. Secondo gli studiosi si tratterebbe di un luogo sacro, un luogo di culto per pochi eletti.

L’ipogeo è perfettamente simmetrico ed è arrivato integro fino ai giorni nostri. Anticamente vi si accedeva tramite una botola o un cunicolo, mentre oggi basta scendere i gradini della scalinata ricavata nel tufo. La grotta è un piccolo gioiellino arrivato perfettamente intatto ai giorni nostri. Anche le decorazioni presenti risalgono al 1200. Le nicchie sono decorate in modo ben rifinito, forse usate come punto di illuminazione dato che la grotta era molto buia. I simboli ci riportano al Cristianesimo antico: il fiore a sei petali all’interno di un cerchio rappresenta Gesù, mentre il giglio in mezzo alle due nicchie è associabile a Maria, quale simbolo materno. Si tratta di simboli trasversali, presenti anche nella cultura etrusca e celtica ma che, secondo varie interpretazioni, creerebbero dei collegamenti anche con i Templari. Le vasche, o buchi nel terreno risalgono ad un’epoca successiva. In particolare, si pensa che nei buchi si appoggiassero delle assi per creare dei piani di lavoro. Scoprire la grotta è facile: tutte le informazioni per arrivarci e visitarla le trovate qui.

Terre Roveresche

Il territorio dove si trova la grotta è denominato “Terre Roveresche,” un termine storico utilizzato per descrivere un territorio storico situato nelle Marche durante il Rinascimento. Le Terre Roveresche facevano parte del Ducato di Urbino, che fu retto dalla famiglia Rovere, da cui prendono il nome. La dinastia Rovere ha avuto un ruolo significativo nella storia italiana ed europea, e tra i suoi membri più famosi c’è papa Giulio II (Giuliano della Rovere). Il territorio delle Terre Roveresche comprendeva diverse città e paesi, tra cui Urbino, Pesaro, Fano, Mondavio, Senigallia e altri, ed era noto per essere un importante centro culturale durante il Rinascimento, con la corte di Urbino che attirava artisti, letterati e filosofi.

Oggi, molte di queste città conservano ancora un ricco patrimonio artistico e architettonico legato al periodo delle Terre Roveresche. Urbino, ad esempio, è famosa per la sua università e per essere stata il luogo di nascita del pittore rinascimentale Raffaello Sanzio. E tante meraviglie ci sono nel sottosuolo per una scoperta senza tempo.

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#ostinatamenteEclettica

Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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