Social-dipendenza: quanto siamo connessi?
La social-dipendenza o dipendenza dai social colpisce (quasi) tutti e negarlo sarebbe davvero poco credibile. Controlliamo il cellulare non appena apriamo gli occhi al mattino. Scrolliamo stories ogni sera prima di addormentarci. E vogliamo parlare di quante volte nell’arco della giornata curiosiamo sui profili altrui? Fermi al semaforo, una capatina su Instagram non manca mai. In fila alla cassa del supermercato c’è sempre tempo per un accesso su Facebook. O magari per uno sguardo alle notizie di Twitter o agli ultimi video Tik Tok. Sì, siamo decisamente in un vortice di social-dipendenza! Ma sapreste quantificarla? Ci ha provato una recente ricerca ed ecco quali sono i risultati.
Il tempo vola… sui social di più!
Con ben 2 ore al giorno per persona, i social si classificano al secondo posto, cedendo il podio soltanto alle serie tv, davanti alle quali rimaniamo incollati anche 3 ore di fila. A differenza di quanto si possa pensare, è ancora Facebook il più amato e non Instagram. Il motivo è presto spiegato: su Fb la platea di utenti è davvero molto ampia, dato che ai più giovani si sono aggiunte negli anni schiere di mamme, zie e nonne. Insomma, sarà pure un social per “anziani”, ma Facebook va sempre per la maggiore! Per quanto riguarda il sesso dei social-dipendenti in realtà regna l’equilibrio: 51% donne e 49% uomini. Della serie: gli affari degli altri ce li facciamo tutti.
Motivi che fanno riflettere
Il dato più interessante dello studio sulla dipendenza da social riguarda soprattutto le motivazioni che spingono le persone a stare connesse per ore, ossessionate dagli aggiornamenti di status del vicino di casa, del compagno di università, del collega o del proprio ex. Ed ancora più dipendenti dalle stories, che raccontano in realtà molto poco della vita vera delle persone! Si sta connessi principalmente “per noia” e per “passare tempo“. Aiuto! O ancora peggio perché non si ha “nulla di meglio da fare“. Così almeno hanno risposto quasi tutti gli intervistati. Aiuto al quadrato!! Parole che invitano a riflettere profondamente sulla qualità del nostro tempo libero. E che fanno sorgere spontaneo l’interrogativo: possibile che non si possa fare altro durante la propria giornata?