È tempo di Quaresima
È tempo di Quaresima. È passata una settimana precisa dal mercoledì delle Ceneri, ovvero, l’inizio, per i Cattolici, del periodo di Quaresima.
La Quaresima per la religione Cristiano Cattolica è quel periodo di preparazione alla Santa Pasqua che va dal mercoledì delle ceneri fino al giovedì Santo, ovvero il giovedì che precede la Pasqua. Quindi l’ultima cena di Gesù con gli Apostoli.
Per i fedeli è uno dei periodi più importati per il percorso spirituale e di fede per diversi motivi. I più importanti sicuramente sono due. Il primo perché è un momento in cui i cristiani preparano la propria anima con preghiere, atti di penitenze e rinunce. E il secondo invece, perché questo è il periodo che ci traghetta verso la festa più importante per la religione cattolica. Ovvero la Pasqua, ovvero la resurrezione di Cristo.
Il giorno in cui inizia la quaresima è il mercoledì delle ceneri. In questa giornata, una volta, si invitavano i fedeli al digiuno. Ma ormai sono anni che ci si limita ad astenersi dal mangiare carne ed evitare gli eccessi.
Ma vi siete mai chiesti perché prima della Santa Pasqua c’è la Quaresima? E perché per i Cattolici è così importante?
La risposta la troviamo nel Vangelo. Infatti, è proprio lì che i quattro evangelisti (Marco, Luca, Giovanni e Matteo) ci narrano che, quaranta erano i giorni che Gesù ha passato nel deserto dopo essere stato battezzato da suo cugino Giovanni Battista. In questi quaranta giorni è stato messo alla prova in continuazione dal Diavolo e lui è riuscito a resistere a tutte le sue tentazioni.
Al termine dei quaranta giorni passati nel deserto, Gesù rientra in Gerusalemme accolto da cori festanti tra fedeli che lo acclamavano con le palme.
Dopo solo tre giorni viene arrestato, condannato a morte, crocifisso e poi risorto.
La quaresima, come ho detto, per i fedeli è un periodo che di “dedica” al Signore per purificare le anime. E dove si dona anche del tempo per la preghiera.
Capita che allora si decida di rinunciare, per quaranta giorni, a qualcosa che ci crea un disagio, e si decida di fare il “famoso” fioretto.
Nella mia famiglia è quasi consuetudine farlo, rinunciando, di solito, ai dolci. Altri rinunciano alle sigarette o al caffè.
Sicuramente, all’inizio del secolo scorso, fino al 1970 circa, le famiglie rispettavano di più il periodo di Quaresima. Mia mamma mi racconta sempre che i miei nonni, oltre alla rinuncia della carne il venerdì, che poi tanta rinuncia non era visto che sulle tavole spesso scarseggiava, il venerdì di quaresima non si doveva uscire, se non per andare a lavoro. Ma soprattutto non si poteva, assolutamente, andare a ballare.
Come oggi, anche in quegli anni, i figli erano sempre pronti a disubbidire ai propri genitori e allora via a ballare di nascosto, con la speranza che nessuno li scoprisse.
Oggi sicuramente non si seguono più tanti riti della tradizione religiosa. E forse proprio per questo che quando si decide di fare un fioretto in quaresima o di seguire in questo periodo, un percorso di preghiera più intenso, acquisisce un significato più importante.
E allora buona quaresima, buona preparazione alla Pasqua e ricordiamoci che quel dolce a cui hai rinunciato per quaranta giorni, lo ritroverai con un sapore molto più buono.
Laura Cardilli
#ostinatamenteottimista
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