Intelligenza artificiale e corsivo: ritorno alle origini
Mai sentito parlare di ChatGPT? Si tratta di Intelligenza artificiale (AI) che sta spopolando perché in grado di realizzare articoli, temi, testi di qualunque tipo con un semplice imput. Per spiegare meglio di cosa sto parlando, ho adoperato io stessa questa ChatGPT e inserito questo input: Cos’è una ChatGPT?
“ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. È un sistema di intelligenza artificiale addestrato per generare testo in modo autonomo in base ai dati di input forniti. ChatGPT è addestrato su enormi quantità di testo presenti in Internet e può essere utilizzato per compiti come la risposta a domande, la generazione di testo e la traduzione automatica”.
Oppure, chiedendo “ Articolo sulla musica classica italiana” (tema scelto a caso), esce quanto segue, in pochi secondi:
La musica classica italiana ha una lunga e ricca storia che si estende dal periodo barocco fino all’epoca contemporanea. In questo periodo, molti compositori italiani hanno sviluppato un proprio stile unico e hanno contribuito a definire il genere della musica classica.…e va avanti fino a comporre un testo perfettamente pubblicabile.
Uno strumento che non fa usare il cervello
Questa intelligenza artificiale ha preso talmente tanto piede che nelle università australiane gli esami torneranno a svolgersi con carta e penna dopo che degli studenti sono stati sorpresi a usare software di Intelligenza Artificiale (IA) per scrivere i temi. Lo riferisce il Guardian nel documentare il processo di rivalutazione degli studenti in corso nelle principali università australiane, proprio per tenere conto della rivoluzione tecnologica che consente di generare testi, inficiando di fatto i metodi vigenti.
Insomma, che ci vuole a fare un tema o una ricerca? Nulla con software di intelligenza artificiale. Poi, basta un copia e incolla…Un campanello di allarme per gli studenti perché la capacità di creare un testo da soli sta praticamente scomparendo.
L’allarme dell’uso di intelligenza artificiale nelle scuole
Il Guardian afferma che “Nell’analizzare i cambiamenti in atto nel mondo accademico, alcuni esperti intervistati sottolineano da un lato la necessità di far fronte a quelle che vengono considerate “minacce all’integrità accademica”. Mentre altri la considerano una “corsa agli armamenti”, una “battaglia persa per contenere l’Intelligenza Artificiale”. Di fatto le principali istituzioni hanno introdotto nuove regole in base alle quali l’uso dell’IA è definito “un imbroglio”, a maggior ragione dopo che alcuni studenti sono già stati colti in flagrante”.
In realtà, il ‘caso’ australiano non è isolato e la tendenza del mondo accademico a rivedere strumenti e regole di valutazione in sede di esame è già in atto in altri Paesi. Ad esempio le scuole pubbliche di New York hanno bandito su tutti i dispositivi ChatGPT, proprio perché, come scritto sopra, i docenti hanno espresso preoccupazione per il suo “impatto negativo sull’apprendimento degli studenti” e per il potenziale plagio.
Australia, USA, Inghilterra..
Ci sono anche altri casi. A Londra, un professore accademico ha testato il software ponendogli una domanda d’esame del 2022. E secondo lui la risposta data dall’intelligenza artificiale è stata “coerente, completa e si attiene ai punti, qualcosa che gli studenti spesso non riescono a fare”, aggiungendo che avrebbe dovuto “impostare un diverso tipo di esame” o privare gli studenti dell’accesso a Internet per i futuri esami.
Questo articolo è stato redatto senza usare intelligenza artificiale se non nelle parti dove è stato ampiamente sottolineato.
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