Dove c’è Chacky c’è famiglia. Tratto da una storia vera!
Sono certa di suscitare qualche polemica tra le mamme e i papà che leggeranno questo mio racconto, ma anche tanto sostegno da chi si riconoscerà nelle mie parole… Ma partiamo da un quesito: secondo te, quale è la forma esatta di una “Famiglia”?
Non scrivo quasi mai di questioni personali, il motivo non lo so. Ma se questa volta l’ho fatto, credo che a fare la differenza sia il sentimento che spinge questa esigenza.
Da piccola una delle cose più buone che mi ha trasmesso mio padre è l’amore per gli animali. Nonostante vivessimo in appartamento ho potuto crescere qualsiasi tipo di animale. E dico qualsiasi, perché sono passata dagli animali da compagnia più classici, come cani o gatti, a: pulcini, ricci, fino ad arrivare ad una quaglia. Ma per me in pole position ci sono stati sempre i cani. Ho sempre amato i cani.
Ad ogni modo, come succede per ogni bambino che si rispetti, il cane o altro animale era mio solo “sulla carta” o per gli aspetti più carini e simpatici (passeggiata, pappa, bagnetto…), perché poi la responsabilità sulla cura e soprattutto la sopravvivenza dell’essere ricadeva sempre su mia mamma e mio papà.
Dal momento in cui sono cresciuta e diventata indipendente, ho sempre preferito non avere animali domestici perché essendo sempre impegnata in eventi o viaggi di lavoro ero consapevole di non poter prestare molta cura.
E a questo punto della storia arriva Walter, che con un semplice “te lo regalo io e lo cresciamo insieme” mi ha reso la persona più coraggiosa e felice del mondo.
Ed ecco che da agosto 2021 esistiamo io, Walter e Chacky. E dove c’è Chacky c’è famiglia!
Sono dunque qui a testimoniare che con l’ingresso in casa di un animale domestico è subito famiglia: un piccolo nucleo formato da due adulti su due zampe e di un piccolo esserino che resterà sempre su 4 (tranne nei momenti in cui si cimenta in acrobazie per raggiungere qualsiasi cosa sia commestibile o uno dei suoi giochini).
Sicuramente le gioie e i dolori della maternità/paternità quando si ha un figlio sono diverse, ma non me la sento di dire se siano maggiori o minori di quelle che si provano con un animale domestico in casa. Sono diverse, ma ugualmente intese. E tu cosa ne pensi? Si apra il dibattito!
So solo che quando abbiamo adottato Chacky la sensazione di considerarci una famiglia è stata naturale ed immediata, così come ci è venuto spontaneo appellarci come “mamma e papà” nei suoi confronti. Il senso di protezione e responsabilità verso un essere vivente che respirava da soli 3 mesi, e iniziava a conoscere il mondo insieme a noi, è stato tantissimo.
E poi come in tutte le famiglie che si rispettino sono arrivati mesi interi di cacca e pipì raccolti in giro per casa, simpatici rigurgiti sui piumoni o sui divani… nonchè ricordini mollati sui tappeti di casa dei nonni… e non volete dirmi che è così anche con i bambini?
Per non parlare delle notti insonni per i suoi mal di pancia ripetuti e la ricerca minuziosa delle crocchette più adatte a lui che è sensibile di stomaco. O i mal di testa allucinanti perché quando sente qualche cagnolina nei paraggi abbaia perché vuole uscire e non la smette più?
Però alla fine, vi assicuro che tutto questo è ricambiato… Chacky con il suo sesto senso ci unisce, con il suo sguardo ci ama e con il suo fianco che si abbandona lungo il nostro, cercando protezione, ci trasmette la fiducia che ci da la forza di continuare a fare del nostro meglio per proteggere tutto quello che si è costruito insieme.