Lockdown dei sentimenti
Le relazioni di coppia sono sempre varie tra loro e altalenanti. Questa quarantena ci ha cambiati tanto, e non parlo solo della bilancia.
Coppie stabili si sono trovate in guerra e coppie improbabili l’hanno superata con successo annientando ogni previsione.
Una cosa è sicura: la quarantena ci ha dato quel tempo per valutare ancora meglio se la persona che abbiamo accanto è fatta per stare al nostro fianco. Il tanto tempo libero ha costretto coppie a non trovare l’alibi della riunione lavorativa fino a tardi, dello shopping con la sorella, l’aperitivo con le amiche o meglio la partitella di calcetto del giovedì sera; questo periodo ha dato la possibilità di convertire la scusa dell’uscita in una genitorialità più attiva e presente, un coinvolgimento in quelle faccende che il poco tempo libero davano il libero arbitrio di scaricarle su altri. Ragion per cui, per qualcuno, quell’obbligo alla condivisione è stato un inferno, un desiderio nato mesi o anni prima candidamente, quella voglia di andare a vivere con la persona tanto amata si è tramutato in un incubo.
Nessuno ha obbligato nessuno, che sia chiaro, e se sentite carcere le mura delle vostre case, se vi siete sentiti reclusi e confinati con persone che sembravano compagni di cella e non semplicemente di vita, io prenderei un altro po’ di tempo per pensare alla propria relazione, qualcosa non va, e non è la casa vi assicuro!
In quegli ergastoli volontari in cui siete entrati da trottolini amorosi vi siete condannati da soli. Nessuna fine quarantena ve ne libererà ma solo la fredda decisione con tanta razionalità che qualcosa va cambiato, o è semplicemente cambiato qualcosa.
Relazioni decennali annientate dalla comune convivenza. Può essere che quella “normalità un po’ diversa” che ci siamo trovati a vivere abbia scardinato così tante relazioni? Forse era la mancanza di relazionarsi ogni giorno, più volte al giorno, che ha fatto sgretolare tutto? e allora che relazione è? Se prima di questo lockdown si aveva la possibilità di rifugiarsi in altro e non nei nostri affetti, che affetti erano e cosa esiste di più “rifugio” delle nostre case?
Ho visto amici che conosco da tempo dirsi addio o almeno iniziare a pensarlo, ho sentito persone che hanno giurato di amarsi e lo hanno fatto per anni e che ora si odiano, ho visto gente che ha continuato ad ignorarsi tra loro in quelle mura e poi esistere solo per farsi del male, in cui “la guerra dei Roses” (film che consiglio a tutte le coppie) non sembrava più di tanto lontano. Se c’è stato qualcosa perché dimenticarlo così?
Con il tempo ci evolviamo in quel qualcosa che più piace a noi e questo è quello che di più sbagliato possiamo fare nelle nostre vite di coppia, cedere al peso dell’abitudine, di pensare di trovare sempre accanto l’altra persona, è qualcosa che gela il rapporto e darsi per scontato è il colpo di grazia che ognuno può infierire all’altro, una border line che una volta oltrepassata non ci farà tornare più indietro. La relazione è un investimento a tasso fisso, non variabile, è un versamento continuo di affetto e di attenzioni, non si chiama debito e nemmeno credito, è come un abilissimo trapezista in bilico tra essi ma che presto tramuterà il tuo amore passionale nella più dolce delle dedizioni.
Quando i tuoi capelli diventeranno misto argento, e lo diventeranno, lui sarà ancora lì a cibarsi delle tue attenzioni e tu delle sue.
È un investimento fruttuoso e a lungo termine che prima si chiama passione e poi diventa affetto, quello bello, fatto di strette vere, di conoscenza nel profondo.
Prendetevi il tempo e iniziate la fase2 della vostra storia, di valutare quello che c’è stato, perché niente può cancellare il passato, dovrebbe solo rafforzarlo, perché quella fase 1 non sia la fase 0 del vostro rapporto e che non abbia azzerato la memoria del cuore e la voglia di continuare ad amare.
Emanuela Impieri