La Paure Vanno Affrontate
Se non la affrontate, la paura vi divora, vi pietrifica, vi possiede.
Ne é l’esempio la storia che leggevo stamattina su un giornale. É la storia di Valérie Bacot.
Ha ucciso il suo brutale marito
Ha ucciso il suo brutale marito che l’ha violentata e la obbligava a prostituirsi.
Il 13 marzo 2016, Valérie Bacot, 35 anni, uccide Daniel Polette, 61 anni. Con l’aiuto di due dei suoi figli, seppellisce il corpo in un bosco ma viene denunciata e arrestata nell’ottobre 2017. Confessa subito, spiegando il suo gesto con 25 anni di calvario. A 12 anni è stata violentata da Daniel Polette, che allora era l’amante di sua madre. Condannato e incarcerato nel 1995, l’uomo è stato comunque autorizzato, dopo la sua scarcerazione nel 1997, a tornare alla casa di famiglia. E “tutto ricomincia come prima”, dice Valérie Bacot. Quando rimane incinta a 17 anni, sua madre la caccia di casa e Valérie Bacot vede la sua salvezza solo in una convivenza con “Dany”. Ma alla violenza fisica “quotidiana, abituale”, secondo la signora Bacot, si aggiunge la prostituzione che il marito le impone nel fondo di famiglia, mentre le impartisce “istruzioni” attraverso un auricolare per meglio soddisfare il cliente . “Volevo scappare!!!”, assicura Valérie Bacot. Ma teme di non riuscire a fuggire dal marito violento, che la minaccia regolarmente con una pistola.
La paura che potesse fare lo stesso alla figlia
La goccia che fa trabboccare il vado sarà la paura che la figlia Karline subisca la stessa sorte. Quando, a 14 anni, confessa alla madre che suo padre le ha chiesto “à che punto si trovava sessualmente”.
Il 13 marzo 2016, dopo l’ennesimo episodio di prostituzione, afferra la pistola che il marito teneva nel veicolo e gli spara alla nuca. La difesa personale non può quindi essere invocata: quest’ultimo era al volante, quindi di spalle alla signora. Ma i legali dell’imputata sosterranno “l’estrema violenza subita da quasi 25 anni e la sua paura di vederla perpetuarsi contro la propria figlia”. Questo “ha portato” la signora Bacot, “inesorabilmente, alla decisione di uccidere l’uomo”, invocano Janine Bonaggiunta e Nathalie Tomasini che avevano già difeso Jacqueline Sauvage, condannata per aver ucciso il marito, poi graziata nel 2016.
Le paure vanno affrontate?
Purtroppo spesso sento donne raccontare di episodio di violenza subiti in giovane età. Ma molte donne sposano il loro orco e completamente soggiogate non riescono ad uscire da tutta questa violenza. La violenza si giustifica pensando “é la prima volta” oppure ” mi ha promesso che non accadrà più “. Spesso queste donne si sono sentite dire che sono brutte, stupide e incapaci. Devo ammettere che in questi casi non c’é una rete familiare e spesso le mamme spingono le figlie a rimanere con quell’uomo ” perché forse lo hai spinto tu”
Hai esagerato, hai parlato troppo!
“hai esagerato, hai parlato troppo”!
Non posso obbligarle a scappare, non possiamo prenderle di peso e portarle via. Le ascolto dó loro delle informazioni sperando di non dover mai dire di “Si !”nel caso dovessero chiedermi” si occuperà lei dei bambini se mi succederà qualcosa?”
Qualsiasi sia nostra paura: del parto, del dentista, di guidare, delle interrogazioni … dobbiamo affrontarle perché solo cosi possiamo sconfiggerle!
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