Lotta al rumore: la Svizzera ci prova
Abbiamo da poco ricordato la giornata dell’ambiente. L’importanza di salvaguardare il nostro pianeta che ha i giorni contati compiendo gesti semplici ma fondamentali per il futuro. I danni da inquinamento arrivano anche, però, da quello acustico. Sensibilizzare la popolazione sugli effetti nocivi del rumore, per l’ambiente e per le persone è la nuova campagna che spopola qui in Svizzera. E devo dire che la cosa mi ha colpito parecchio, perché all’inquinamento acustico chi abita nelle grandi città ci fa poco caso.
Evidenze scientifiche mostrano che un’esposizione al rumore eccessiva e prolungata genera un accumulo di stress psicofisico, con conseguenze anche gravi. I disturbi acustici notturni sono ancora più problematici: compromettendo la qualità del sonno e gli effetti nefasti emergono anche a breve termine.
Arriva il rumorometro
Negli ultimi anni, all’insegna dello slogan «Abbasso il fracasso!», la comunicazione promossa a livello nazionale dal Cercle Bruit si è pertanto concentrata sul tema del traffico e sull’impatto dei picchi di rumore inutile, provocati da uno stile di guida inappropriato. Fateci caso: da quanto inquinamento acustico siamo circondati? Io, detto fra noi, come altre mamme, l’ho anche dentro casa. Chi ha figli piccoli soprattutto, può capire meglio, perché le orecchie di noi mamme sono tra le prime cose “massacrate” e neanche ce ne accorgiamo!
Ho iniziato a farci caso quando, qui in Svizzera, ha preso il via la campagna contro il rumore: è arrivato il rumorometro. Sembra un radar ma in realtà misura i decibel. A Bellinzona, in Ticino è stato già messo in funzione ed ha avuto un enorme successo. Solo grazie a questo dispositivo, molte persone si sono accorte quanto rumore soffrivano. Questo dispositivo, grande come un walkie talkie, funziona come un radar amico: anziché la velocità, è in grado di rilevare il rumore emesso dal passaggio di ogni veicolo. Si perché, al momento, il rumore rilevato è quello in strada. Un display luminoso informa i conducenti con i messaggi «Grazie!», oppure «Rumore!», in caso di superamento della soglia degli 83 decibel. In linea con lo spirito di sensibilizzazione della campagna «Spegniamo il rumore!», non sono previste sanzioni per i conducenti troppo rumorosi. Ma almeno fanno suonare un campanello di allarme dentro la loro testa e non è detto che in un prossimo futuro sanzioni non siano comunque previste.
Il rumorometro è inoltre in grado di registrare i dati su tutti i passaggi: in fase di analisi, sarà così possibile accertare il livello sonoro, il numero e il tipo di veicoli (auto, moto, veicoli di trasporto) che provoca più rumore. Durante tutto il periodo di rilevamento, i dati raccolti saranno resi accessibili al pubblico, tramite la piattaforma OASI .
Quando andiamo in giro facciamoci caso. E cerchiamo di fermare il rumore, nel nostro piccolo così come cerchiamo di salvaguardare il pianeta. Ne va della nostra salute. E di quella dei nostri figli.