Cane, amore e nostalgia
Chiariamolo subito: non è una parodia. Cane, amore e nostalgia è il frutto di un delirio notturno.
Siccome sono una che si riduce sempre all’ultimo, che se non sente il pepe al culo (mais oui, ho studiatò alla SoRbonà!!) col cavolo che spreme le meningi e batte sulla tastiera, ecco che mi ritrovo a dover farmi venire un’idea a tarda sera e a fare questo preambolo.
Il fatto è che l’idea non è arrivata, in compenso però c’era un pensiero. Un tarlo, nella testa e nel cuore, questa settimana. Ho reputato potesse trasformarsi in qualcosa di meno molesto così, in questa pagina dell’internet. E visto che ho dato molto con la foto, mi sono permessa di sgarrare con il titolo. Ma le due parole che contano ci sono: cane, amore.
Inizierei col dire che più che la gente che mangia senza ingrassare io invidio la gente che non ha mai avuto animali nella vita. Non la invidio sempre, la invidio in settimane come questa. Perché sono al riparo da un dolore che ha la stessa forza dell’amore. No, non quello che gli hai dato tu, no, quello è una miseria. L’amore che hai ricevuto da loro, sempre, anche quando non te lo meritavi. Non sopporto i luoghi comuni, la retorica della vita e dei sentimenti e li rifuggo più che posso, ma li accetto e li comprendo quando si parla del legame tra noi, comunemente – e spesso impropriamente – chiamati umani e loro, animali.
Certo quelli che non hanno amato un cane, ad esempio, conservano il loro paio di sandali preferito perfettamente intatto. Io invece ci ho dovuto rinunciare perché del paio me ne è rimasto solo uno di sandalo, l’altro, ridotto in brandelli ben imbevuti di saliva, l’ho dovuto buttare. Maglie che diventano groviere, ciabatte spaiate, palloni bucati, tende strappate, insomma guerre quotidiane all’ordine e alla pulizia. Concetti che lui non comprende e alla fine persuade anche te che sono tutte stronzate. Ti sta distruggendo casa ma ti sta costruendo momenti di bellezza e di salvezza, vere e sane, che poi si trasformano in ricordi di felicità.
Sembra che io stia facendo la sinossi di “Io & Marley”, me ne rendo conto. Ma chi ci è passato da tutto questo caos e da tutto questo amore lo sa che quel film racconta la verità.
E la verità qui è che da questa settimana so che c’è meno amore da queste parti ma ceste di ricordi, strappati e sbavati, eppure perfetti.
E comunque avevi ragione tu, quei sandali erano orrendi.
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