Il 19 marzo si torna in piazza contro la crisi climatica
Venerdì 19 marzo 2021 si torna in piazza per protestare contro la crisi climatica. Il nuovo sciopero mondiale per il clima è stato indetto dalle attiviste e dagli attivisti del movimento Fridays For Future, che da due anni scioperano ogni venerdì, seguendo l’esempio di Greta Thunberg. L’obiettivo è sempre quello di sollecitare i governi e le aziende ad azzerare le emissioni di gas serra, principale causa della crisi climatica.
LA NASCITA DI UN MOVIMENTO
Era venerdì 20 agosto quando nel 2018 a Stoccolma una quindicenne svedese marinò la scuola per sedersi di fronte al Parlamento. Era sola e tra le mani teneva un cartello con su scritto: “Sciopero scolastico per il clima”. Da quel giorno sono passati 2 anni e mezzo e Greta non è più sola. Oggi sono milioni le persone, soprattutto giovani e giovanissime, a protestare insieme a lei, in ogni angolo del Pianeta, contro la crisi climatica. Attivisti e attiviste che si sono unit* spontaneamente, formando il movimento nonviolento, intersezionale e intergenerazionale Fridays For Future. Venerdì di sciopero per assicurare un futuro al nostro Pianeta, a noi e alle future generazioni. Venerdì di manifestazioni, proteste, flash mob, sit-in, post e storie sui social, per smuovere le coscienze, sensibilizzare e urlare che non c’è più tempo.
NON C’È PIÙ TEMPO
Perché è questa la verità: NON ABBIAMO PIÙ TEMPO! O meglio, ne abbiamo davvero pochissimo. L’appello della scienza è chiaro e lo è da molto. Ci restano meno di 7 anni per azzerare le emissioni di CO2 ed evitare che la temperatura globale aumenti più di 1,5 ̊. Solo questo permetterebbe di dare una battuta d’arresto alla crisi climatica che è in atto e le cui terribili conseguenze sono già sotto gli occhi di tutt*. Per riuscirci ognun* di noi deve fare la sua parte. E la deve fare ora.
È finito il tempo delle promesse, degli obiettivi fissati tra 30/50 anni, delle parole vuote. Come disse Greta al World Economic Forum a Davos nel Gennaio del 2019: dobbiamo agire come se fossimo in un’emergenza, come se la nostra casa fosse in fiamme, perché è esattamente così.
AZIONI CONCRETE
Si torna dunque in piazza, sia in quella fisica che in quella virtuale, per chiedere ai governi e alle aziende più inquinanti di cambiare le loro politiche e strategie. Azioni concrete e immediate per fermare la crisi climatica. Come ad esempio investire i fondi del Next Generation Eu in politiche per azzerare le emissioni di CO2.
Anche noi possiamo fare la nostra parte. Prima di tutto riducendo il nostro impatto ambientale con uno stile di vita sostenibile. E poi facendo sentire la nostra voce, partecipando alle manifestazioni e agli scioperi. Sono tantissime le attività e i momenti di protesta organizzati in tutta Italia per la giornata del 19 marzo, sia in presenza (nel rispetto delle norme anti covid) sia online. Per sapere come partecipare vi basta andare sul sito dei Fridays For Future o sulle loro pagine social.
ANCHE IO UNA FRIDAYS FOR FUTURE
Ho partecipato al mio primo sciopero contro la crisi climatica nel settembre del 2019. Non dimenticherò mai l’emozione che ho provato durante tutta la manifestazione. Colori, cartelli, cori, canti, striscioni con parole di speranza e di denuncia. E soprattutto giovani, tantissim* giovani. Ragazzi e ragazze delle scuole medie e superiori, dell’università, ma anche bambini e bambine delle elementari. Famiglie, insegnanti, studenti, adult* e anche anzian*.
Vedere finalmente per le strade i giovani e le giovani protestare per il loro futuro, insieme a persone più grandi di età che hanno ancora voglia di lottare per un mondo migliore, mi ha riempita di emozione e gioia. Essere stata presente quel giorno mi ha dato una forza e un’energia incredibili. Mi ha dato speranza e ancora più voglia di agire per cambiare le cose. Ecco perché parteciperò anche a questo nuovo sciopero.
Perché da sol* possiamo fare poco, ma tutt* insieme possiamo davvero provare a fermare la crisi climatica.
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