Tiramisù
Sua maestà il tiramisù.
Immaginate la scena: un tavolo di un ristorante in qualsiasi luogo, in qualsiasi ora e soprattutto con qualsiasi compagnia (anche con il ragazzo appena conosciuto).
Finisce la cena o il pranzo che sia e tu chiami il cameriere e gli chiedi cosa hanno per dessert; lui comincia ad elencare tutti i dolci del menù e gli extra appena fatti, tu lo fissi intensamente e ripeti in testa solo un nome, mentre il suo labiale continua ad elencare, finché non arriva… TI-RA-MI-SÙ.
Il cameriere non è ancora arrivato alla terza sillaba che tu esclami: “quellooo!”
Nella composizione stessa del suo nome, il tiramisù contiene tutto quello di cui hai bisogno… sempre!
Non solo nelle giornate no, mentre gli ormoni impazzano, dopo un litigio con il fidanzato o con il capoufficio, è sempre un buon momento per il tiramisù e magicamente esso porterà a termine la sua missione.
Mangiato in teglia nella versione più casalinga, nel boccaccio al ristorante o più comunemente in una ciotola di vetro come a nudo per vendersi ai tuoi occhi ad ogni strato, è il dolce che troverai sempre e dovunque e ci sarà un motivo!
Il tiramisù è una lasagna dolce, quel mix di strati, di mattoncini (i savoiardi) infilati come blocchetti di cemento e sigillati per sempre da sua maestà “il mascarpone”. Che muro di cinta Signori, vietato scavalcare, i muri si abbattono! Oggi “metterò a fuoco” il dolce al cucchiaio per eccellenza, un dolce tra i più recenti della nostra cucina (si dice che sia nato solo nel secolo scorso) come sempre è la mia versione, lasciati tirar su. Cucina con me.
Per una ricetta di tiramisù alternativa guarda il nuovo reel su mettere a fuoco
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Brava Manu, che peccato non poterlo assaggiare