Sono in quarantena, lo amavo e…
Sono in quarantena, lo amavo e mi sentivo imprigionata.
Amore inutile, nutrito da rimpianti d’incomprensione e granitica certezza d’ipotetiche delizie. Amore che
sai da dove arriva, ma ignori il suo mantenimento in vita, non più nutrito di sospiri baci carezze sogni. Ma
c’è.
Monolite sacro nella selva di bosco fitto.
Sono in quarantena, lo amavo e non vedevo futuro.
Non per quel noi che avevo visto solo io, ma per quell’Amore rubato dal Covid 19, che del bosco fitto ha
fatto prima radura, poi deserto d’orizzonte infinito. Solitudine d’amore, condanna senz’appello, monolite
senza senso.
Sono in quarantena, lo amavo ed ho sognato
Invito inaspettato, di rischi e sorrisi, di un ritorno che sa di casa, di non più incomprensioni, ma delizie vere.
E lenzuola e cuscini che girano, soffitti e pavimenti che ruotano, di miei ‘perché sorridi?’ e suoi pensieri di
noi, di ‘ho una vita semplice, vuoi farne parte?’ e sì [amore inconfessato che assaggi dalle mie labbra] ma
litigheremo tanto ‘ma poi faremo l’amore?’ sempre.
Sono in quarantena, lo amavo e non ho capito
Amica. Monolite sacro, che resistette alle spire delle arboree spire, all’infida sabbia desertica, collassa su sé
stesso perché solo un’amica eresse il monumento a quell’amore d’incomprensioni e ipotesi. Macerie su un
deserto di cui l’orizzonte non più è infinito: sorrisi nuovi intravedo, vento caldo si scirocco già sento.
Finirà la quarantena e la sua condanna di solitudine d’amore e mari e boschi saranno ancora.
Sono in quarantena, lo amavo e sono libera.
Anonimo