Moda Primavera-Estate 2025: un viaggio nel profondo blu

Moda Primavera-Estate 2025: un viaggio nel profondo blu

C’è un richiamo profondo, ancestrale, che la moda non smette mai di ascoltare:
é il sussurro delle onde che, leggere, si rincorrono, sfiorando la riva in un gioco infinito di carezze e di ritiri, la luce che si sbriciola sulla superficie dell’acqua, spezzandosi in infiniti riflessi dorati, come fili di seta intrecciati dal vento. È il silenzio rumoroso delle correnti, il respiro profondo nel ventre scuro dell’oceano.

Per la Primavera-Estate 2025, le passerelle subiscono il fascino di questo universo in divenire, svelando una bellezza fluida, eterea, a tratti surreale.
Un ritorno all’elemento primordiale, tradotto in silhouette evanescenti, bagliori di madreperla e dettagli marini, che evocano creature mitologiche e divinità acquatiche.
Dimentichiamo la solita iconografia da cartolina, fatta di ancore e di righe. Quest’anno l’ispirazione è l’essenza stessa dell’acqua, la sua metamorfosi, immagine della sua capacità di modellare, levigare e trasformare.


Il blu diventa una seconda pelle, un non-colore, che si fonde con il corpo, evocando orizzonti liquidi. Le silhouette ondeggiano, i tessuti evaporano nell’aria, gli abiti sembrano sospesi tra sogno e realtà, sottili, come la brezza che increspa la superficie di uno specchio d’acqua.

Schiapparelli, P/E 2025


Sirene metropolitane: il fascino del mare in passerella

Per questa stagione, la moda insegue il flusso incessante dell’acqua. Lo racconta, lo assorbe, lo vive, traducendolo in un’appassionata esperienza sensoriale tra suggestioni marine, richiami sirenici e dettagli ispirati alle profondità degli abissi.

In questo gioco di trasformazioni, Chemena Kamali, designer di Chloé, tra romantici pizzi e mussoline, sceglie con intenzione una palette tenue, dalle sfumature delicate, che sembra raccontare di pomeriggi trascorsi sotto il sole di Saint-Tropez, con la pelle ancora salata e i capelli arruffati dal vento.
La sua musa è una giovane sognatrice che si perde tra spiagge assolate, raccogliendo conchiglie, che prendono vita in borse dorate e intrecci crochet, o in collane e orecchini da regina della Côte d’Azur. Un’ode alla spensieratezza e all’incanto della bella stagione.

Più concettuale, ma non meno evocativo, è il lavoro di Niccolò Pasqualetti, che consegna agli ospiti del suo show una conchiglia di gesso creata appositamente per l’occasione e profumata grazie a una speciale collaborazione con Vilhelm Parfumerie. Questo piccolo oggetto diventa sigillo di un viaggio onirico tra creature degli abissi e stoffe che si muovono come alghe cullate dall’invisibile carezza dell’acqua.
Le sue creazioni si articolano in un intreccio di volumi e trasparenze: onde di georgette, inconsistenti abiti in voile cesellati di ruches vaporose che ricordano la spuma del mare, gilet sfrangiati che imitano il movimento delle meduse e texture fitte di macro-paillettes, che luccicano come riflessi dorati al tramonto.

Da Loewe, invece, il mare si fa essenza e sostanza. Il minidress Mother of Pearl è un capolavoro di artigianato, con un guscio iridescente costruito a mano, forma a campana e orlo rinforzato da un’invisibile struttura interna, come se fosse stato forgiato dalle correnti.
Un pezzo iconico che non ha bisogno di urlare per catturare l’attenzione.

E poi c’è Schiaparelli, che rilegge il tema marino in una sensuale sinfonia di blu e drappeggi in chiffon, con set in maglia e borse hobo dalle brillanti sfumature marittime degradè, e abiti lunghi, pervasi di luminosissime paillettes effetto bagnato.

Ma la moda non è fatta solo di poesia: c’è anche chi la usa per lanciare messaggi forti. Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood, per esempio, porta in scena catene e nodi da ormeggio, ispirati al lavoro del capitano Paul Watson, attivista in prima linea per la salvaguardia degli oceani.
Perché la bellezza non può esistere senza responsabilità.

Mother of Pearl, Loewe, P/E 2025


Il guardaroba che scorre: come portare il mare nella nostra quotidianità

Se le passerelle ci hanno insegnato qualcosa, è che il mare non è solo un luogo: è un’attitudine, un modo di vivere, di vestirsi, di sentire la moda sulla pelle.
Ecco allora alcuni consigli per trasformare questa ispirazione in qualcosa di tangibile, da indossare ogni giorno.

– Gioielli e dettagli marini → Opta per accessori con conchiglie, perle e nodi marinari. Orecchini a grappolo, bracciali con piccoli charms a forma di stella marina e collane di perle irregolari daranno subito un tocco sofisticato, senza sembrare eccessivi.

– Toni dell’oceano → Gioca con le sfumature del blu, dall’azzurro cielo al navy profondo. Se il total look ti sembra troppo audace, puoi iniziare con un dettaglio. Scegli una camicia oversize color acquamarina, un foulard cobalto o un paio di sandali azzurri.

– Tessuti fluidi e trasparenze → L’abito perfetto non veste, ma sfiora. Punta quindi su abiti leggeri in voile o georgette, che si muovono con il vento proprio come fanno le onde. Perfetti per l’estate, ma anche per look cittadini, abbinati a blazer strutturati e androgini.

– Trame e texture ispirate all’acqua → Le paillettes cangianti e i tessuti effetto laminato sono ideali per evocare la brillantezza della superficie marina. Un top in lurex o una gonna in seta satinata possono dare un tocco glamour, mantenendo leggerezza e naturalezza.

– Calzature da spiaggia… in città → Camminare come su sabbia bagnata.
Mules satinate, sandali minimali, nuance eteree. Le jelly shoes e i sandali minimalisti visti da Chloé, per esempio, sono perfetti per ricreare un look easy-chic. Abbinali a jeans larghi o abiti morbidi per un effetto rilassato e sofisticato.

Jelly shoes, Chloé


Come gocce nell’oceano: il potere trasformativo della moda

La moda Primavera-Estate 2025 non è solo una semplice tendenza, ma un modo di percepire il mondo.
È un invito a scivolare tra i cambiamenti, a lasciarsi trasportare senza perdere se stessi.
È il desiderio di leggerezza, di bellezza spontanea, di connessione con un elemento che ci appartiene da sempre.
Che sia un gioco di luci negli abiti satinati, un gioiello che trattiene il respiro del mare o un tessuto che si muove con il vento, questa stagione ci chiama ad abbracciare la bellezza dell’imprevedibile: quella che sfugge alle definizioni, che muta a ogni sguardo, come le onde che non si posano mai due volte nello stesso punto.

Chloé, moda P/E 2025


#IncurabilmenteAppassionata

Giulia Strazzacappa

Mi chiamo Giulia, ho 33 anni e ogni volta in cui la vita mi indica una strada, io mi chiedo dove portano le altre. Sono inquieta, curiosa e sempre alla ricerca di qualcosa che ancora non so. Dopo il Liceo Classico, ho scelto Giurisprudenza, ma ho presto capito che quella non poteva essere la mia unica direzione. Vivo di adrenalina e di cambiamenti, ma con Il Cortile, il mio negozio, ho trovato un punto fermo in cui le mie passioni prendono forma. Studio per diventare consulente d’immagine e personal shopper accreditata, perché amo riconoscere l'abito perfetto dal sorriso di chi lo indossa. Scrivo di moda per dar voce a ciò che spesso appare, ma che raramente riesce a farsi sentire. Leggo ovunque, ma ho paura di viaggiare. Al di sopra di tutto, però, sono la mamma di Bianca, che mi ha insegnato a credere davvero nei miei sogni, guardando al futuro con occhi pieni di possibilità e cose belle.

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