I monumenti vivi
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Non so se vi è mai capitato di sentir parlare di monumenti vivi! A me sì. Mi sono incuriosita e facendo una piccola ricerca ho capito che oltre ai classici monumenti che ci sono stati tramandati dalla storia, ci sono appunto, i monumenti vivi.
I monumenti vivi, sono alberi secolari, alle volte millenari, che arricchiscono i nostri paesaggi e le nostre città.
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Un monumento vivo o anche detto, verde, è un albero monumentale “di particolare interesse pubblico”, che con apposito decreto del MiBACT in qualità di bene culturale notificato, é sottoposto a particolare tutela dal Ministero stesso, proprio come un bene immobile o artistico.
Il primo monumento verde d’Italia è stato, nel giugno 2017, ed è la quercia delle Checche.
Come possiamo immaginare ogni anno sono integrati in una lista ormai molto ricca con altri monumenti “naturali”. Nel 2024 sono stati 404 i monumenti vivi riconosciuti in Italia. Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha reso disponibile sul proprio sito l’elenco aggiornato degli alberi monumentali d’Italia.
37 sono gli alberi che sono stati esclusi o rimossi dall’elenco. Questo accade per diversi motivi: per morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico.
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Con questi aggiornamenti, il numero totale di alberi o sistemi omogenei di alberi protetti e valorizzati sale a 4.655 unità.
Ma quali sono le caratteristiche che consentono agli alberi di rientrare tra i monumenti vivi? Devono essere senza dubbio alberi che si distinguono per il loro valore biologico ed ecologico, oltre a quello storico e culturale. In più devono portare tra le loro alcune caratteristiche: la loro rarità e il ruolo che svolgono come habitat per alcuni animali.
Le specie arboree monumentali in Italia più numerose sono la roverella con 614 esemplari e il faggio con 243 esemplari.
In Italia sono molti i comuni che accolgono nel loro territorio i monumenti vivi. Quelle con maggior esemplari sono Napoli, Caserta, Trieste e Priverno.
La regione con maggiori alberi monumentali è la Sardegna.
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Ovviamente questi alberi sono protetti e tutelati dalla legge, che per ogni Paese è diversa. In Italia i criteri per definire gli alberi monumenti vivi sono riportati nella legge 10 del 14 gennaio 2013, Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Che tra le altre cose stabilisce l’obbligatorietà per ogni comune di censire i propri alberi monumentali. A livello attuativo di dettaglio sono invece le regioni ad avere la competenza sulla materia, che di solito attuano anche con l’adozione di leggi regionali.
Di seguito trovate alcuni dei nuovi aggiunti all’elenco ufficiale.
Per il suo valore ecologico, la sua età di circa 900 anni e la sua rarità botanica, il castagno nel comune di Grosio (So). Poi c’è il balga, che si trova presso l’Orto Botanico della Reggia Borbonica di Portici (Na). E’ una pianta originaria dell’Australia, con un’età superiore ai 200 anni, nota per la sua crescita estremamente lenta. Poi abbiamo l’olivastro di Castelsardo (Ss), che può ospitare fino a 200 persone sotto la sua chioma, e infine il leccio di Bagno a Ripoli (Fi), si distingue per la sua chioma ampia e il portamento elegante.
Io vi consiglio di fare un giro sul sito del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e vedere se nel vostro territorio c’è qualche monumento vivo. Fa bene alla vista e anche alla salute, una bella passeggiata alla ricerca dell’albero secolare.
#ostinatamenteottimista
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