Followmania: il podcast che ti guida nel labirinto dei social network

Followmania: il podcast che ti guida nel labirinto dei social network

Il mondo degli influencer è spesso associato a immagini patinate, numeri impressionanti di follower e collaborazioni con grandi brand. Tuttavia, dietro la facciata scintillante si nascondono storie, dinamiche e complessità che raramente emergono in superficie ad un occhio distratto e fugace, come quello di chi scorre storie e post sui social.

Chi meglio di Federica Micoli, influencer pentita per sua stessa ammissione, può aiutarci a fare luce su questa realtà?

Se non bastassero le sue confessioni raccolte in un libro dedicato, ecco un podcast (realizzato per Onepodcast) che esplora il fenomeno analizzandolo da vari punti di vista. Un viaggio tra foreste di spunte blu, ricchezze ostentate, vite plastificate, influencer scrocconi, genitori senza scrupoli, fomo, shitstorm, ADV, corsi fuffa e beneficienze truccate.

La Followmania spiegata in un podcast

Followmania è uno spazio di riflessione autentico, a cui professionisti del settore, creatori di contenuti e ascoltatori curiosi, possono riferirsi per discutere dell‘impatto e delle sfide di un mondo in continua evoluzione.

Il podcast è una sorta di guida per orientarsi nel labirinto dei social network, tra segreti, difficoltà e compromessi che contribuiscono alla costruzione di un’identità digitale di successo.

Con la realizzazione del podcast Followmania ho voluto continuare, mi spiega Federica Micoli (oggi digital strategist), il lavoro di divulgazione già intrapreso con il mio libro, in maniera più approfondita, staccandomi dal racconto della mia esperienza personale per analizzare universalmente e scientificamente (grazie anche al contributo di esperti) le dinamiche dei social e tutte le conseguenze che un utilizzo poco sano degli stessi possono avere sulla salute mentale di ogni persona, in particolare sui giovani e sugli adolescenti.

Stile diretto e prospettiva privilegiata di chi quel mondo lo ha cavalcato, conosciuto e abbandonato, Federica Micoli accompagna gli ascoltatori guidandoli per mano attraverso le insidie e le illusioni di un mondo fatto di molte luci e altrettante ombre. Il podcast è una sorta di manuale parlante dedicato a chi vuole distinguere ciò che è autentico da ciò che è costruito, imparando a navigare i social in modo consapevole e sano.

Vivendolo in prima persona, mi racconta, mi sono resa conto che a un certo punto il mondo dell‘influencer marketing stava prendendo una piega pericolosa. Si stava andando in una direzione che non mi apparteneva più. Si stava snaturando quel lavoro che tanto mi aveva affascinato ai suoi esordi. Gradualmente, ma inesorabilmente, stava diventando una corsa a sacrificare privacy e valori sull‘altare dell‘algoritmo. Motivo per cui mi sono detta che non ero più pronta a scendere a certi compromessi. Da lì l‘idea di smettere.

Federica Micoli, “influencer pentita” e ora digital strategist

Non è stato facile mettersi in discussione, confessa Federica Micoli, e cambiare strada. Molte persone mi dicono: “Tu semplicemente non ce l‘hai fatta“. La verità però è un‘altra: io avrei potuto continuare a fare l’influencer e godere di tutti i privilegi, viaggi, regali, adv, guadagni enormi in proporzione alla tipologia di lavoro (per quanto io lo svolgessi con grande professionalità). Ma ho deciso di cambiare rotta, suscitando critiche e commenti superficiali. Una mente che evolve fa sempre paura. Ho imparato che purtroppo ci sono persone a cui non fai cambiare idea, ma va bene così!

Non è tutto oro quello che luccica

In Followmania la Micoli affronta temi che toccano da vicino la nostra quotidianità digitale: l‘ostentazione della ricchezza e del successo con conseguente spettacolarizzazione della vita privata, la costruzione di un‘immagine di perfezione che spesso nasconde insicurezze e difficoltà, le insidie del mestiere di influencer con quella pressione costante di essere sempre sul pezzo.

Contenuti che sono solo apparentemente spontanei e che, invece, sono costruiti nei minimi particolari e sfumature per accendere la curiosità e l‘interesse della community. Il risultato una patina di apparenza dietro cui si intravede con difficoltà la sostanza. Una rincorsa a essere sempre più belli, più cool, più tutto, che mina alla base la salute mentale di chi guarda ma anche di chi si fa osservare.

Purtroppo viviamo in un‘epoca in cui la competizione è costante, è l‘analisi lucida di Federica Micoli. Il mettersi continuamente a confronto con gli altri può minare la nostra salute mentale. Perchè ci troveremo sempre a vedere di più negli altri e quindi a rincorrere quell‘immagine di apparente perfezione. Quando invece dovremmo fermarci e ragionare sulla nostra condizione ricordandoci che non è tutto oro ciò che luccica“ .

Eppur si cade…

Cosa succede però se nella narrazione di quel mondo apparentemente perfetto improvvisamente si iniziano a vedere delle crepe che mettono in discussione l‘autenticità e il valore dei contenuti che vengono pubblicati?

Anche la regina (nello specifico Chiara Ferragni) può perdere infatti la corona e quando accade è come se gli utenti aprissero finalmente gli occhi e iniziassero a vedere dietro le quinte di quel palcoscenico scintillante che sembrava inarrivabile, smettendo di accettare passivamente ciò che gli viene proposto.

Il fatto di sfruttare la propria community per ottenere privilegi ha un rovescio della medaglia, ci spiega Federica Micoli nel suo podcast Followmania. Alla lunga il rischio è quello di perdere credibilità. Ed è quello che è accaduto a cascata dopo il caso Chiara Ferragni. I followers hanno iniziato a sviluppare un forte senso critico, stufi di contenuti adv, esibizioni di regali, supplied, gift, vacanze a scrocco e privilegi.

E’ l’inizio della fine di un’illusione. Gli utenti iniziano a mettere in discussione la genuinità dei contenuti e cominciano ad attribuire responsabilità anche morali all’influencer. Un’intera generazione di creator si ritrova messa alle strette da un pubblico sempre più consapevole e inizia ad accorgersi che la campana di vetro sta lentamente cedendo sotto il peso delle sue stesse contraddizioni, aprendo la strada a un’era in cui essere autentici conta più dell’apparire impeccabili.

Bambini in vetrina

Tra i temi più delicati affrontati da Federica Micoli nel suo podcast Followmania – nel labirinto dei social network, spicca il capitolo che tocca un argomento di grande attualità e controversia: lo sfruttamento dei minori sui social. L’episodio intitolato “Bambini in vetrina” esplora il fenomeno sempre più diffuso di genitori che espongono i propri figli su piattaforme digitali, trasformandoli, a volte anche inconsapevolmente, in strumenti di intrattenimento, guadagno e immagine. Dai “family influencer” alle sponsorizzazioni, molti minori diventano parte di un brand familiare che genera profitto. Assistiamo all’evoluzione di bambini che crescono con la costante attenzione di un pubblico, spesso estraneo, con conseguenze sulla loro privacy e sul loro sviluppo emotivo, rendendoli vulnerabili a fenomeni come il cyberbullismo o, peggio, all’attenzione di malintenzionati.

Un tema complesso che solleva domande etiche, legali e sociali sul ruolo dei genitori e sulla tutela dei diritti dei minori nel mondo digitale.

Sulle conseguenze dell‘esposizione dei minori sui social ormai ne parlano tutti, ampiamente e da diverso tempo. Ciò nonostante, fa notare la Micoli, continuiamo a vedere influencer che se ne fregano e insistono a esporre spudoratamente i loro bambini. Onestamente credo che occorra una legge per mettere un freno a queste persone, altrimenti da sole non si fermeranno.

Stiamo davvero proteggendo il futuro dei nostri figli?

Fuffa e truffa

Scorrendo le puntate di Followmania c’è poi il capitolo dell’illusione del successo facile, senza impegno. Un mito diffuso sui social media, ma ben lontano dalla realtà quotidiana. Federica Micoli ci invita a smascherare le false promesse di chi vende sogni irrealizzabili: guadagni milionari senza fatica, vite perfette costruite su scorciatoie e modelli di successo inarrivabili. Dietro allo scintillio accecante si nasconde spesso una realtà fatta di inganni, truffe e disillusioni.

Non esistono i miracoli, non esiste una formula magica per diventare ricchi e famosi e nemmeno un segreto per lavorare poco e guadagnare tanto. Soprattutto in un momento storico ed economico come questo che stiamo vivendo. Quindi chiunque ci proponga la scorciatoia, il miracolo o il segreto per diventare ricchi e famosi senza lavorare, sta vendendo fuffa.

L’obiettivo di Federica Micoli è chiaro: smontare l’idea che il valore personale dipenda dai numeri, dalle apparenze o dal denaro.

Dobbiamo riportare al centro l’importanza di essere autentici, sia on line che nella vita reale.

Un messaggio che suona come un monito, ma anche come una guida per chi vuole scegliere la strada giusta, lontano dalle illusioni. Per chi vuole districarsi nel labirinto dei social network e trovare la via d’uscita verso la vita reale.

Il vero influencer non è chi ha piu follower, ma chi riesce a lasciare un segno autentico nella vita delle persone, dentro e fuori dai social.

#Caparbiamentesognatrice

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Elisabetta Mazzeo

Elisabetta, classe 1981. Ogni 18 anni un cambiamento. Prima la Calabria, poi Roma, ora Zurigo. Domani chissà. La mia sfida quotidiana? Riuscire nell’impresa di essere contemporaneamente mamma, moglie, giornalista, scrittrice e ora anche blogger. Ore di sonno: poche. Idee: tante. Entusiasta, curiosa, caparbia, sognatrice. Scrivere è un’esigenza. Una lunga gavetta nei quotidiani e nelle tv locali, poi l'approdo come inviata di Sport Mediaset. Non ho dubbi: il mio è il mestiere più bello del mondo. Una passione prima che un lavoro. Oggi ricopro l'inedito ruolo di vicedirettore a distanza di Retesole, l’emittente che mi ha visto crescere umanamente e professionalmente. Divoro libri e due li ho anche scritti, mi nutro di storie di sport, ma non solo. Scatto e colleziono foto, mi alleno quanto basta per non sentirmi in colpa e in compenso macino chilometri armata di scarpe da ginnastica e passeggino. L'arrivo delle mie due figlie ha rimodulato le priorità della mia vita. E adesso è con loro e per loro che continuo a mettere le mie passioni in campo. #CaparbiamenteSognatrice

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