Appuntamenti con l’arte in Italia a dicembre
Nuovi appuntamenti con l’arte in Italia a dicembre: da nord a sud qualche suggerimento per trascorrere delle festività tra bellezza e cultura.
Berthe Morisot. Per la prima volta in Italia la pittrice della luce
A Genova, nelle sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale (Piazza Giacomo Matteotti, 9), prosegue fino al 23 febbraio 2025 la mostra su Berthe Morisot (1841 – 1895). Si tratta dell’unica pittrice donna che ha esposto nello studio parigino del fotografo Felix Nadar il 15 aprile 1874. Una data importante questa, perché ha sancito la nascita dell’Impressionismo.
Sono esposte più di 80 opere tra dipinti, acqueforti, acquerelli, pastelli, cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali inediti. La mostra ‘Impression, Morisot‘ ripercorrere la vita di un’artista che ha saputo conciliare vita privata e professionale, sviluppando proficui rapporti con i più grandi artisti dell’epoca come Renoir, Monet, Manet, Degas ma anche con figure di intellettuali come Mallarmé e Zola.
Questa è la prima grande mostra di Berthe Morisot in Italia, evento che rientra nelle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Impressionismo. Importante il suo studio intorno alla luce, per il quale fu fortemente influenzata dal suo maestro Corot il quale le trasmise l’amore per la pittura en plein air e una particolare attenzione allo studio dei valori luminosi.
La mostra ‘Impression, Morisot‘, curata da Marianne Mathieu è organizzata in collaborazione con il Museo di Belle Arti di Nizza e con prestiti inediti degli eredi di Berthe Morisot. L’esposizione presenterà al pubblico interessanti novità scientifiche correlate ai soggiorni della pittrice sulla Riviera ligure tra 1881 e il 1882 e il 1888 -1889 e all’influenza della luce del Mediterraneo sulla sua opera.
Architetture dagli archivi del MAXXI: La Torre Velasca dei BBPR
Fino al 23 febbraio 2025 prosegue al MAXXI di Roma la mostra ‘La Torre Velasca dei BBPR‘.
Celebre icona milanese, simbolo del miracolo economico, Torre Velasca è un importante tassello nel quadro della ricostruzione del centro storico di Milano nel secondo dopoguerra, destinata a definirne un nuovo skyline. All’inizio degli anni ’50, infatti, nel centro storico di Milano e a sud del Duomo, le macerie della Seconda Guerra Mondiale lasciano via via spazio alla costruzione di nuovi edifici.
Si apre quindi nel 1951, tra corso di Porta Romana e corso Italia, il cantiere della Torre Velasca, commissionata dalla Società Generale Immobiliare allo studio milanese BBPR, fondato nel 1932 da Gian Luigi Banfi (1910-1945), Lodovico Barbiano di Belgiojoso (1909-2004), Enrico Peressutti (1908-1976) ed Ernesto Nathan Rogers (1909-1969).
Al centro della mostra vi sono i materiali d’archivio: elaborati grafici, fotografie e documenti raccontano la storia dell’edificio. Dalle fasi iniziali alla lettera di incarico, dagli studi preliminari di torri mai nate all’inizio del cantiere. Quotidiani, riviste, sguardi di fotografi contemporanei aprono una finestra sulla storia, sulla fortuna critica e le vicende successive alla realizzazione della Torre. Oggi l’edificio è oggetto di un importante lavoro di restauro e rigenerazione urbana.
La struttura della Torre Velasca e il suo contesto urbano vengono inoltre raccontati in un percorso accessibile e phygital. Modelli e tavole tattili ed episodi di realtà aumentata e virtuale, nell’ambito del progetto di accessibilità MAXXIperTUTTI finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.
La Mostra è a cura del Centro Archivi MAXXI Architettura e Design contemporaneo con la consulenza scientifica di Maria Vittoria Capitanucci e Tullia Iori.
El Greco. Dialogo tra due capolavori
Inaugurato a novembre al MAN – Museo d’arte della Provincia di Nuoro, prosegue fino a marzo 2025 il nuovo progetto inedito dedicato al dialogo fra due capolavori di El Greco, pseudonimo Domínikos Theotokópoulos (1541-1614). La mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e i Musei Civici di Reggio Emilia.
Pittore, scultore e architetto, El Greco nasce a Creta nella prima metà del Cinquecento, all’epoca parte della Repubblica di Venezia, per poi trasferirsi in Laguna nel 1567. Con una vita trascorsa tra Italia e Spagna, è considerato tra i più importanti artisti del Tardo Rinascimento e il primo maestro del Siglo de Oro, il secolo d’oro spagnolo. La sua è una pittura che si caratterizza per l’esasperazione delle forme allungate nello spazio, i toni luminescenti del colore, il forte ritmo delle linee e del gesto sulla tela.
Il MAN, grazie a un accordo di collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, presenta per l’occasione il ritrovamento di un capolavoro di El Greco, L’Adorazione dei Magi, rimasta per secoli ignota alle cronache e restituita solo di recente alla paternità del genio cretese, complice un accurato restauro e una campagna di studi scientifici che ne hanno riportata alla luce la storia travagliata.
Un film documentario, prodotto dal MAN e realizzato dal regista Stefano Conca Bonizzoni con gli interventi di Claudio Strinati, Fabrizio Biferali e Fabio Porzio, introduce la visita alla mostra che contempla altresì un secondo capolavoro, il Salvatore benedicente dei Musei Civici di Reggio Emilia, reduce dalla importante antologica del maestro al Palazzo Reale di Milano.
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