Elisabetta Tulli, la Tanaquila del Re Enrico Brignano
Ricordo come fosse ieri quel viaggio condiviso con Elisabetta Tulli, circa 22 anni fa. Un viaggio verso San Remo: avremmo frequentato per una settimana l’Accademia dei giovani aspiranti al festival. Un viaggio verso il nostro sogno di poter vivere di musica. Un sogno che, possiamo oggi testimoniare, per Elisabetta è diventato realtà. E anche se io poi ho deciso di svolgere una professione che mi porta più spesso dietro o sotto al palco, sono davvero emozionata nel poter raccontare il successo di una persona alla quale sono legata, e per la quale provo affetto e stima.
Elisabetta Tulli è cantautrice, attrice ed autrice. Tra gli spettacoli nazionali ed internazionali più importanti ricordiamo Mamma Mia!, Sister Act, Billy Elliot. Ma ora potremo ammirarla nei panni di Tanaquila nello spettacolo “I 7 Re di Roma” portato in scena da Enrico Brignano. Insomma, una donna combattiva, che ha lavorato giorno dopo giorno per arrivare a calcare palcoscenici importanti.
Un traguardo o una tappa: come consideri la tua partecipazione all’opera di Brignano “I 7 re di Roma?
Mi ritrovo qui al Sistina, nel luogo che è stato prima miraggio e poi da molti anni (ci avviciniamo ai 10) è diventato una seconda casa, verso la vita che ho sempre sognato. Credo che combattiva sia effettivamente un aggettivo che mi determina, al tempo stesso però sono un’artigiana e quindi una persona molto pratica e realistica.
Credo che questo spettacolo rappresenti per me un traguardo per tutti gli sforzi affrontati per arrivarci, per tutto il lavoro che è stato fatto e la cura che ho messo nell’approcciarmi a questo testo, a questa nuova produzione e ad Enrico Brignano in primis.
Al tempo stesso, la considero una tappa, una tappa del mio percorso, un passato ormai ventennale che quindi mi fa guardare indietro fiera e felice delle esperienze lavorative, e che mi fa guardare anche avanti perché sono sempre pronta a nuovi progetti, a nuove idee, a nuovi spettacoli e a nuovi personaggi.
Negli anni sei stata capace di affrontare spettacoli molti diversi: quale è la cosa che più apprezzi di te stessa?
Di me stessa apprezzo più di tutto la generosità che metto in ogni cosa, sia sul palcoscenico sia fuori. Sono una persona che ascolta e che ama la relazione con i colleghi in scena e fuori dalla scena. Sì, credo di essere una artista molto generosa, che non si risparmia mai.
Cosa si prova a lavorare con Brignano? Ma soprattutto, cosa si prova sapendo quanto lui tiene moltissimo a questa opera?
Ernico Brignano è un artista completo da cui si impara veramente tanto. Ascoltandolo, guardandolo e stando insieme a lui in scena. Partecipare a questo spettacolo, potermi relazionare con lui e soprattutto imparare da lui, lo considero come una vera grazia ricevuta. Sono felice di essere nello spettacolo che lui reputa il più importante fino adesso per la sua carriera. Un onore ed onere che affronto ogni sera con grande determinazione.
Nonostante la grande intensità lavorativa per lo spettacolo “I 7 Re di Roma”, da lunedì 25 novembre, troverete Elisabetta Tulli al Teatro Sette off per portare in scena il suo ultimo monologo “L’ultima notte di Cabiria”, legato a una iniziativa benefica contro la violenza sulle donne.
Quindi questo è un invito! Elisabetta vi aspetta numerosi: “Perché è un testo a cui sono veramente molto affezionata. La regia è di Giuseppe Brancato e le musiche sono di Andrea Calandrini. Si tratta di un musical off che racconta la storia di Antonietta Lungo, una storia vera e del primo femminicidio post bellico in Italia, a cui io cerco di dare delle risposte come essere umano e come artista”.