AI WEEK 2024: i tempi sono maturi per maneggiare l’intelligenza artificiale?
Ho partecipato all’AI Week 2024. Occasione di lavoro gradita perché credo sia uno degli eventi più importanti attualmente in Italia a raccogliere una così vasta platea intorno al tema dell’Intelligenza artificiale. L’AI Week si è svolta in formula ibrida, 3 giorni in modalità remota e 2 giorni in presenza, esattamente il 10 e l’11 aprile al Palacongressi di Rimini.
La 5° edizione dell’AI Week chiude con numeri da record: quasi 8 mila presenze, circa 4mila visitatori unici, oltre 2.000 incontri di networking organizzati tra le aziende per fare business, più di 15mila accessi nelle sale workshop.
A sentire gli addetti ai lavori, i tempi sono maturi per far capire meglio come funziona questa famigerata intelligenza artificiale, ormai sulla bocca di tutti.
Se ne sente parlare con più o meno cognizione di causa, ecco perché vorrei portare a riflettere sul tema, grazie anche agli spunti offerti da personalità di spicco del settore della ricerca e dell’innovazione italiana ed internazionale. Personalità che hanno calcato il palco di questa manifestazione e che possano così aiutarci a riconoscere quelle che sono le fake-news, che navigando sul web creano molte delle volte degli inutili allarmismi. Non per ultimo quello per cui l’AI sarebbe in grado di rubarci il lavoro, e persino le emozioni… ma a conti fatti così non è.
Possiamo affermare con certezza che l’AI è uno strumento che faciliterà l’esecuzione delle attività che consideriamo routinarie per permetterci di concentrarci su quelle che richiedono maggiore sforzo intellettivo.
I tempi sono maturi perché il tema dell’AI è passato dai reparti IT a quelli del Business Development. Qualche anno fa le aziende si chiedevano chi fosse in grado di offrire soluzioni «AI addicted» ora, invece, la domanda è: le aziende che si occupano di IT cosa possono fare per migliorare il business e l’operatività delle organizzazioni? Oggi si passa facilmente da piattaforme a avatar virtuali in grado di conversare, fino a robot a grandezza e sembianze umane.
Le tematiche affrontate e i possibili campi d’applicazione dell’IA analizzati nel corso della settimana e, in particolar modo, durante le due giornate a Rimini, sono stati trasversali: dalla medicina alla politica, dall’astronomia alla fisica fino al mondo del customer care.
Inoltre, è stato assegnato il premio intitolato a John Mc Charty, alla Prof.ssa Maria Amata Garito, fondatrice e rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno.
Un plauso va agli organizzatori Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, già fondatori del format “IA Spiegata Semplice” i quali sono convinti che l’intelligenza artificiale stia avendo un impatto travolgente sulla società odierna.
Non posso non fare una speciale menzione a Pegah Moshir Pour che si conferma una grande divulgatrice e che si fa portavoce della “democrazia digitale”.