Il Festival di Sanremo si ama, sempre e comunque.
Il Festival di Sanremo si ama. Sembra un semplice slogan, ma identifica perfettamente il mood e gli stati d’animo contrastanti rispetto questo spettacolo che, nonostante le tante ore, ha tenuto attaccati grandi e giovanissimi allo schermo della TV. Addirittura anche chi non lo guardava da anni o addirittura non lo ha mai guardato.
Sì, perché il primo dato rilevante è l’abbassamento dell’età del pubblico, derivata sia dalla presenza degli “Idol” dei talent, ma anche dal Fantasanremo, idea geniale, che ha inserito il gioco e l’interazione in un format destinato ad appassionare solo gli over 65.
Sanremo è Ama? Per noi si! Promosso a pieni voti Amadeus, che nonostante le gaffe sul tema ospiti, ancora sulla scia degli scandali legati alla partecipazione di Chiara Ferragni, distrugge insieme al suo fido compare “Ciuri”, il mito di John Travolta. Amadeus però è lo stesso che dà spazio alla cronaca e all’attualità con i temi sulla parità di genere o al momento indimenticabile regalatoci dal Maestro Giovanni Allevi che dimostra come la malattia può essere affrontata con dignità e speranza.
Non possiamo astenerci dal fare un accenno per commentare i “Co-co”, per i quali è quasi impossibile fare una classifica: Marco Mengoni e Giorgia sono stati irreprensibili, la Lorella nazionale è irraggiungibile, Teresa Mannino irresistibile. Come non parlare di Fiorello, per la sua capacità di restare accanto del presentatore senza sovrastarlo.
Infine, parliamo della musica, delle canzoni che, diciamo la verità, ci sono voluti 5 giorni per apprezzare. Al netto di quelle che si dichiarano fin da subito hit dell’estate 2024, molti testi si sono dimostrati complessi sia per il linguaggio utilizzato che per i temi trattati. E non ci riferiamo ai dialetti, ma bensì ai vari slang e anche inglesismi introdotti.
Al centro l’amore e i malesseri dei nostri tempi, la fluidità delle emozioni e le fragilità umane. Abbiamo apprezzato anche l’attenzione ai vari stili e alle differenze regionali che sono una realtà che caratterizza il nostro paese.
Le diverse classifiche parziali hanno acceso gli animi del pubblico in sala, ma chi avrà avuto più ragione? Alla programmazione radiofonica l’ardua sentenza, o forse anche ai social? Abbiamo il sospetto che Tik Tok avrà ancora un ruolo importante.
Ad ogni modo i numeri restano eclatanti. Il Festival chiude con un picco del 74,1% di share (più di 14 milioni di spettatori). Seguitissimo nonostante l’orario impossibile il dopo festival “viva rai 2 viva Sanremo” di Fiorello (media del 30% di share). Vi lasciamo con lea domande aperte: cosa ha funzionato davvero? È stato davvero lo spettacolo per tutti?