Settembre alle porte. Il falso mito della “ripartenza”
Progetti personali e lavorativi. Agendina nuova alla mano per mettere nero su bianco gli obiettivi del nuovo anno. Settembre, da sempre, è considerato uno spartiacque dell’anno, il mese per antonomasia in cui bisogna ricominciare da capo, rimettersi in riga, porsi nuovi obiettivi. Ma perché proprio settembre?
Lavorare ad agosto
Per me è stato un agosto diverso dal solito perché ho lavorato. Nessuna vacanza, nessun viaggetto, solo casa e lavoro. E non sono l’unica, ovviamente. È stato molto interessante osservare dall’esterno le vicende agostane della maggior parte dei miei amici e conoscenti sui social network. Cene, ore piccole, risate e nuovi luoghi da esplorare e rigorosamente da postare. Mi sono sentita un po’ in vacanza anche io… Eppure ho anche pensato che se non ci fossero le ferie delle persone, agosto sarebbe un mese come un altro, così come lo è stato per me. Più caldo sì, ma pur sempre un mese qualsiasi. Sono le vacanze, dunque, a farci sentire il ritorno alle buone abitudini? A farci indurre a pensare che settembre sia il mese della ripartenza?
Un mese che vola
Secondo Coldiretti, sono 20 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza quest’anno nel mese di agosto, in aumento del 25% rispetto a luglio, con una corsa a spiagge, campagne e montagna. Per la maggioranza degli italiani in viaggio (50%), la durata della vacanza è inferiore alla settimana mentre per quasi un 25% – sottolinea la Coldiretti – è compresa tra 1 e 2 settimane.
S.O.S Batterie scariche
Ciò che colpisce di più sono proprio le tempistiche. Basta una settimana di vacanza per ripartire con una nuova energia vitale? È sufficiente staccare la spina dalla quotidianità per così poco tempo? A mio avviso no. Il ritorno dopo le vacanze è un trauma per molti. Tornare a vestire i panni per l’ufficio, appendere le infradito al chiodo per fare spazio a giacca e cravatta. E ancora: il traffico della città, le scadenze, la sveglia proibitiva, il telefono che torna a squillare e la solita mancanza di tempo per se stessi a causa del lavoro, che spesso ci risucchia.
Il falso mito della “ripartenza”
Ci piace pensare che sia così. Che una settimana di vacanza basti per rimettere in ordine le pedine sullo scacchiere. Che ci sia un nuovo inizio, un nuovo io, una nuova possibilità di ripartire con idee e progetti. Una tela bianca da scrivere. Eppure, spesso, quella settimana al mare non ha cambiato proprio nulla se non il peso del nostro portafogli. E’ forse un’illusione psicologica o una strategia per non avvertire la frustrazione del ritorno alla routine?
Ripartiamo alla grande ogni giorno!
A mio avviso non è esiste un tempo universale. Ognuno ha i propri tempi e non c’è un tempo giusto e uno sbagliato: per andare in vacanza, portare a termine un percorso di studi, cambiare lavoro, innamorarsi, metter su famiglia. Settembre è alle porte, è vero. Ma quanto ognuno di noi è pronto davvero a ripartire? L’ideale sarebbe non avvertire questo peso delle aspettative e interrogarci su noi stessi quotidianamente, vivere ogni giorno come un nuovo inizio. O almeno, ogni qual volta lo sentiamo dentro di noi, e non solo a settembre.