La Regina Carlotta e il suo Re pazzo

La Regina Carlotta e il suo Re pazzo

Lo dico subito: la nuova serie Netflix dedicata alla Regina Carlotta, spin-off di Bridgerton mi ha fatto commuovere. Non è da me, ma la storia dell’amore profondo che la regina Carlotta d’Inghilterra ha provato per il suo Re Giorgio, colpito da una forma di pazzia già da giovanissimo, è veramente una grande e bella storia di un amore profondo. Amore che Shonda Rhimes, la vera Regina delle serie tv americane, ha saputo magistralmente portare sullo schermo. Ha raccontato la storia di questa coppia reale sicuramente romanzandola, approfittando del successo di Bridgerton, ma senza tralasciare il fulcro, ossia la realtà di quello che presumibilmente è avvenuto. E questa è la parte che più mi piace.

La Regina Carlotta: una storia Bridgerton

Ora, io sono una patita dei romanzi di Jane Austen e delle vicende inglesi di epoca vittoriana. Mi piace non solo leggere, ma scavare, scoprire ciò che si cela dietro i romanzi. Nella serie, la coppia si sposa poche ore dopo essersi incontrata e all’inizio la loro unione è un alternarsi di amore e odio: Giorgio sembra non avere alcun interesse a passare del tempo con sua moglie, e Carlotta, di conseguenza, ne rimane ferita e infuriata. Ma quando si vedono, la loro chimica è forte, fortissima.

Sebbene La Regina Carlotta sia una fiction televisiva, i suoi personaggi principali sono effettivamente basati su due monarchi realmente esistiti: Re Giorgio III, che governò il Regno Unito dal 1760 al 1820, e sua moglie la Regina Carlotta. 

Quando Re Giorgio III, non sposato, salì al trono nel 1760 all’età di 22 anni, trovare una moglie divenne una priorità immediata per assicurare la discendenza della sua famiglia, come funzionava all’epoca. Lo storico Hadlow ha scritto: “Il Re aveva un’idea molto chiara del tipo di donna che stava cercando. Sperava di trovare una compagna che condividesse la sua visione di una monarchia moralmente rigenerata e che fosse felice di svolgere il ruolo che le spettava nel suo grande progetto domestico”. Dopo una lunga ricerca, trovò la donna giusta: la diciassettenne principessa Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, originaria di una regione rurale della Germania.

Ritratto della Regina Carlotta

Il 17 agosto 1761 Charlotte salpò per l’Inghilterra. Arrivò l’8 settembre e i due si sposarono sei ore dopo essersi visti. Si scoprì che la coppia era straordinariamente in simbiosi: entrambi erano appassionati di musica per la quale Carlotta aveva un gusto notevole tanto che all’inizio del suo regno scoprì niente poco di meno che un giovanissimo Mozart. Condividevano la passione per la campagna: Giorgio nutriva un profondo interesse per l’agricoltura, mentre Carlotta per la botanica. Entrambi volevano una vita piuttosto riservata. Insieme ebbero 15 figli.

La pazzia di Re Giorgio

Un matrimonio combinato ma non per questo privo d’amore che ha però incontrato un ostacolo enorme: la pazzia di Re Giorgio. Essere considerato pazzo nella società del 1700 era come essere malato. Non c’erano fondamenti medici che potessero spiegare la pazzia, e i medici dell’epoca andavano per tentativi. Gli storici di oggi ritengono che Giorgio soffrisse probabilmente di un disturbo bipolare e di mania cronica, una patologia peggiorata dalla cura di arsenico prescritta, appunto, dal suo medico.

In un articolo su una rivista medica, The madness of King George III: a psychiatric re-assessment (La follia di Re Giorgio III: una rivalutazione psichiatrica), pubblicato da Timothy J Peters nella History of Psychiatry, si legge che nel 1765, all’età di 27 anni, il Re mostrava già segni compatibili con una lieve depressione. E successivamente, mostrò una persistente difficoltà mentale. Episodi della sua follia sono stati registrati dagli storici che descrissero in Re com e in preda ad “un’agitazione degli spiriti che rasentava il delirio… parlava con una rapidità e una veemenza superiori al solito, incessantemente, passando frequentemente e improvvisamente da un argomento all’altro”. Un mese dopo, uno dei suoi medici scrisse di un incidente in cui il Re corse nella camera da letto della regina completamente nudo.

Inoltre, giocherellava ossessivamente con i fazzoletti. In un resoconto del marzo 1789 si legge che “il suo stato di nervi sembrava costringerlo ad arrotolare i fazzoletti non appena gli venivano dati: credo che alcuni giorni ne avesse non meno di 40 o 50”. In tutto questo la Regina Carlotta era spaventata ma riuscì a mantenere la calma e in un certo modo a stabilire un contatto con lui. Nella serie Netflix la scoperta della malattia di Re Giorgio mostra una Regina prima spaventata ma mai arrendevole. E’ proprio questa a mio avviso, la parte migliore. Perché fa pensare che le cose siano veramente andate così, scrivendo, a mio avviso, una delle più belle storie d’amore che mai raccontate.

L’amore della Regina fino alla fine

Nel 1810 il Re mostrò segni di mania cronica e, negli anni successivi, forse anche di demenza. Nel 1811 fu considerato definitivamente pazzo. Poco dopo, il Principe di Galles divenne ufficialmente Reggente. La Regina Carlotta divenne quindi la tutrice permanente di Giorgio fino alla sua morte, avvenuta nel 1818, rimanendogli fedele fino alla fine.

Guardate la serie Netflix, anche se non amate il genere. Propio per veder raccontata un pezzo di storia che parla di amore, coraggio, fedeltà, passione e quella incredibile voglia di accettare un destino, plasmandolo però su un sentimento potentissimo.

Seguici sulle nostre pagine social Facebook e Instagram. Continua a leggere il nostro magazine. Troverai tanti argomenti simili nella categoria RecensiAmo

#ostinatamenteEclettica

Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *