Wellmania, tutti in forma..o quasi

Wellmania, tutti in forma..o quasi

Alzi la mano chi, dopo il tripudio delle mangiate pasquali, ha pensato: ” Bene, è arrivato il momento di mettersi a dieta e fare attività fisica. Mancano due mesi all’estate e non voglio sfigurare in costume da bagno”. Ed ecco allora, inventarsi diete che passano tra il digiuno e la cheto, e improvvisare allenamenti da fare invidia a Rocky. Roba che dura circa 24, massimo 48 ore. E poi ci si ritrova da capo, a rimirarsi nello specchio e vedere i rotolini sulla pancia e sui fianchi e pensare “non ce la farò mai”.

Ma, detto tra noi, chi ce lo fa fare?

Espressione tipica dei nostri tempi è il fisico perfetto. Abbiamo schiere di influencer o presunte tali che ogni giorno postano la loro vita perfetta con il loro corpo scolpito.

Wellmania con una protagonista…normale

Conoscete Celeste Barber?

Io l’adoro. Australiana, 40 anni, è famosa per le sue parodie sulla bellezza vista attraverso il filtro di Instagram e delle copertine patinate, è la protagonista di Wellmania, una serie che si torva su Netflix. Interpreta una giornalista gastronomica, Olivia Liv Healy, nota negli ambienti di New York che contano. Gli chef la temono, ma tutte le porte per lei sono spalancate e ogni evento a cui partecipa finisce sempre allo stesso modo: affogato nell’alcool, nella droga e nel sesso occasionale. Olivia ama questa vita fatta di glamour ed eccessi, è lì che vuole essere. Se ne convince ancor più quando arriva la proposta che aspetta da sempre: diventare giurata in un famoso programma culinario. Tutto sembra perfetto, tutto va come deve andare. E se ogni tanto sviene per strada non fa niente, non c’è tempo né motivo per occuparsene.

Diciamo che, con la pandemia il nostro rapporto con il lavoro è cambiato: tante sono le persone che hanno iniziato a farsi domande su cosa conti davvero. A chiedersi se sono felici. Oggi, grazie e purtroppo anche ai social, siamo chiamati ad apparire sempre simpatici, pronti a realizzare i nostri sogni, le nostre ambizioni. Indossiamo una maschera perfetta, come ricordava Pirandello. Così perfetta da non accorgerci che quello che compiamo è il soffocamento del nostro vero io, la nostra vera indole. Ci mostriamo per ciò che vogliono gli altri, auto-convincendoci che è esattamente quella la nostra immagine. E così finiamo per soffocare i nostri dubbi, le nostre paure, i nostri traumi sotto cumuli di cibo, feste, bevute, lavoro… tanto lavoro.

In Well mania la protagonista ha un contrattempo diciamo, che le impone di vedere le cose sotto una luce diversa. Quando, infatti, Olivia torna a Sydney, sua città d’origine, per fare una sorpresa alla sua migliore amica che compie 40 anni, le rubano la borsa con la green card. Sarà costretta ad avviare le pratiche per farne una nuova, compresi esami e accertamenti medici. Lì scopre che i suoi valori sono completamente sballati e le autorità non le consentono di partire «per non gravare sul sistema sanitario americano». Fino a quando non si rimetterà in forma, dicono, il suo ritorno a New York, alla sua vita scintillante e all’agognato show è solo un miraggio.

Il mantra del corpo perfetto

A questo punto le prova tutte. Beveroni, meditazione, jogging, pratiche disgustose, ma niente sembra funzionare. Così decide di chiedere aiuto a suo fratello Gaz che fa il personal trainer. L’unica contenta di avere Olivia in casa è sua madre con cui però il rapporto non è dei migliori. Così come non è idilliaco quello col fratello, né con la migliore amica. Tutti le vogliono bene in realtà, ma Olivia, ossessionata dal suo lavoro e dal ritorno a New York riesce sempre a dire e a fare la cosa sbagliata per far naufragare i legami più stretti.

Wellmania è una serie intelligente e molto divertente, ma fa anche molto male. Perchè ci costringe a vedere quello che non volgiamo: dentro noi stessi, quelli veri, dentro al nostra solitudine. Un qualcosa che la pandemia con il suo isolamento ha portato inevitabilmente fuori e che ora non possiamo fare a meno di vedere.

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#ostinatamenteEclettica

Paola Proietti

Classe '77, giornalista professionista dal 2008. Ho lavorato in radio, televisione e, vista l'età, anche per la vecchia carta stampata. Orgogliosamente romana, nel 2015 mi trasferisco, per amore, in Svizzera, a Ginevra, dove rivoluziono la mia vita e il mio lavoro. Mamma di due bambine, lotto costantemente con l'accento francese e scopro ogni giorno un pezzo di me, da vera multitasking expat.

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