La medaglia di Emilia
“Rinunciare alla medaglia d’oro? La cosa giusta da fare!”
Sono le parole di Emilia Rossatti, schermitrice che, durante i Tricolori Under 23, non ha approfittato dell’infortunio dell’avversaria Gaia Traditi, che prima di infortunarsi era in vantaggio di tre stoccate, preferendo, invece, indietreggiare e aspettare il suono della sirena dopo i 17 secondi finali per poi consegnarle la vittoria, il titolo italiano e un posto assicurato agli Europei.
Una medaglia per la sportività
Pressioni, una competizione sfrenata, la vittoria a ogni costo, talvolta persino veri e propri abusi: è capitato più volte che lo sport, specie a livello agonistico, perdesse i suoi valori trasformandosi in un incubo per chi lo pratica. Emilia ha ricordato a tutti qual è il vero significato di sport, tanto che ha risposto così:
“Lo rifarei, stava soffrendo molto, non sarebbe stato un combattimento alla pari. Inoltre, Gaia è stata in vantaggio per tutto l’assalto, era giusto che il titolo lo vincesse lei”.
Quanto vale una medaglia?
Lo sport a volte regala gesti di fairplay totalmente inaspettati. Quando la vittoria a tutti i costi non è scontata perchè prima arriva qualcosa di più: il vero insegnamento dello sport. Le sue fondamenta.
Per trovare episodi analoghi in altri sport più di “massa”, bisogna ricordare quello che vide protagonista l’ex calciatore Paolo Di Canio, 23 anni fa, durante la sua militanza in Premieri League. Quel giorno il giocatore del West Ham, con il portiere fuori causa per una botta alla testa, a pochi minuti dal termine e con la porta sguarnita si rifiutò di tirare in porta, fermando il gioco.
Oppure quando Michael Phelps, alle Olimpiadi di Atene 2004, dove aveva appena vinto il quarto oro nella gara dei 100 farfalla, arriva alla staffetta 4×100 mista. Gli Usa sono favoriti e si profila già il 5°oro per lui. Ma Phelps rinuncia a partecipare alla staffetta per dare l’opportunità ad un compagno di squadra di salire sul trono di Olimpia
O per ricordare un episodio storico del ciclismo: Tour de France del 1952. Gareggiano due atleti storici come Gino Bartali e Fausto Coppi. La tappa tra Losanna e l’Alpe d’Huez è giunta verso il passo del Col du Galibier. I due atleti stanno faticando tantissimo per mantenere le loro posizioni. In quel momento di testa a testa uno dei due ciclisti beve e si accorge che il suo antagonista non ha una borraccia con sè. Il gesto spontaneo compiuto da uno dei due, di condivisione dell’acqua viene immortalato dal fotografo Carlo Martini. Questa foto passerà alla storia. Due giganti del ciclismo e dello sport con S maiuscola.
Grazie al suo gesto, Emilia Rossatti ci ha ricordato il valore del fairplay, nello sport così come nella vita, dandocene ampia dimostrazione. E ripercorrendo gesta di atleti che prima di lei si sono contraddistinti nell’insegnamento che lo sport non dovrebbe mai mancare di dare.
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