Brescia e Bergamo, capitali italiane della cultura
![Brescia e Bergamo, capitali italiane della cultura](https://www.distantimaunite.com/wp-content/uploads/2023/02/BGBS-CAPITALI-CULTURA-2023.jpg)
Era il 16 luglio del 2020 quando Brescia e Bergamo sono state scelte come capitali italiane della cultura, per tutto il 2023. La sigla scelta è: BGBS2023.
Ma cos’è esattamente questa assegnazione che tutti gli anni il Ministero della Cultura concede a città italiane? Si offre l’opportunità ad una città di “mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale”, donando un contributo cospicuo alla città, in questo caso, alle città.
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Questa iniziativa nasce nel 2014. Quando il Ministero della Cultura decide di istituire questo conferimento, ogni anno viene scelta una città italiana diversa, è promuovere la conoscenza e lo sviluppo culturale delle città italiane.
Un riconoscimento importante
Nel 2020, nel momento di assegnare questo riconoscimento, il Governo italiano, ancora in piena pandemia, decide che le città di Brescia e Bergamo, colpite più di altre dal Covid, meritano questa nomina. Quindi si decide di dare una risposta forte di vicinanza a quei territori fortemente colpiti dal virus e di illuminare di luce nuova le due città lombarde.
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Da sempre Bergamo e Brescia sono legate tra di loro da un filo sottile, dalla Grande Storia e dalla Serenissima. Un fil rouge che ci fanno vedere nelle loro colline così come nelle loro valli un unico paesaggio. E in più, c’è anche la condivisione del Lago d’Iseo.
Con molto orgoglio queste due città lombarde, note al resto del Paese per la dedizione al lavoro e alla fatica, si sono preparate a questo evento che durerà per tutto l’anno.
In più, Bergamo e Brescia possono vantare anche la presenza di molti artisti e personaggi dello spettacolo tra i propri concittadini. Da Alessio Boni a Omar Pedrini, da Francesco Renga a Fabio Volo e alla “adottata” Ambra Angiolini.
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Personaggi di spicco
Lo stesso Iginio Massari, maestro pasticcere di fama mondiale, ha aperto la sua prima pasticceria proprio nel centro di Brescia.
Questo conferimento vuole far sì che i fondi che il Governo dona, vengano usati e sfruttati per rimettere a nuovo palazzi, musei e parchi. E soprattutto per far sì che dopo essere state riconosciute come città che hanno saputo resistere, nonostante le innumerevoli perdite causate dalla pandemia, si riapproprino anche dell’arte. Rialzandosi e mostrando la loro vera veste. Ovvero, quella di città eleganti e ricche di arte e talento.
Ma Brescia e Bergamo non sono solo questo.
Solo questo anno a Brescia si prevede l’apertura di molti ristoranti e la collocazione in Franciacorta, aiuta senza dubbio la crescita del settore enogastronomico.
La presenza di ristoranti già stellati non ha scoraggiato nuovi imprenditori e talentuosi chef nel voler aprire nuovi punti di ristoro gourmet.
Come è successo ad Arianna Gatti, per anni sous-chef presso il Miramonti l’Altro di Philippe Levéillé e dal 26 gennaio, sempre a Brescia, chef del suo ristorante Forme, nome che prende ispirazione dal paese di origine di Arianna.
Brescia e Bergamo, spesso in contrapposizione e forti di un campanillismo ostentato e orgoglioso, dal 2020 sono unite nel dolore e nella forza di sapersi sempre rialzare, proprio come i loro cittadini fieri delle proprie origini. Per un anno intero, oltre che “sorelle” saranno “gemelle” in questa avventura che illuminerà ancor più i loro tesori.
Il programma per l’intero anno è fitto e pieno di eventi, per i più curiosi la programmazione: www.bresciabergamo2023.it
Laura Cardilli
#ostinatamenteottimista
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