Il pacco su Instagram. La trappola dell’acquisto fake
Gli adolescenti sono fissati con i prodotti griffati. Si sa. Basta aprire internet per scoprire ‘venditori’ di ogni tipo. Tra accessori, vestiti e scarpe la scelta è ampia. Non tutti i genitori però possono permettersi felpe da 300,00 €. Accade così che moltissimi ragazzi, attratti dalle grandi firme, finiscano nella trappola dell’acquisto fake. Il pacco su Instagram, e sulla rete in generale, è sempre in agguato.
Questa è la storia di Luca e Marco (li chiamiamo così).
Due amici che presi dalla voglia di shopping, hanno acquistato su Instagram. Da un ‘venditore’ sicuro, secondo loro e secondo i passaparola dei corridoi di scuola.
Tre felpe e un paio di jeans.
“Era un’offerta” – dice Luca – “abbiamo anche speso 20€ in più per il contrassegno, perché non ci fidavamo a pagare prima”.
La brutta scoperta arriva con l’attesissimo pacco. La merce era del tutto differente rispetto a quella che si aspettavano.
Al posto del loro ordine, trovano invece: due cappelli, una felpa (non quelle scelte comunque) e uno zaino da donna. E tutto di scarsa qualità.
E non finisce qui.
Fanno ovviamente notare l’accaduto al venditore, ma viene loro risposto che “quando si vende e si acquista materiale contraffatto, le cose si fanno in fretta. Perché è illegale sia per l’acquirente che per il venditore. Per cui l’errore può capitare”.
Una chiara frase intimidatoria. Buttata lì per spaventare i ragazzi i quali, rimasti interdetti, hanno a quel punto chiesto aiuto ai genitori.
Si arriva a un primo accordo con il venditore. E i due adolescenti attendono altri 10 giorni per l’invio della merce giusta. Restando intesi che in caso non fosse arrivata sarebbero stati rimborsati.
Inutile attesa con il ‘venditore’ che non risponde più ai messaggi.
Approfittarsi dei ragazzi, in quanto inesperti, pare sia diventato l’andazzo del momento. Tramite la rete e i social le trappole sono tantissime. Luca e Marco ci hanno rimesso 140,00€ ma il danno avrebbe potuto essere anche più grave. E in ambiti differenti.
Un altro importante compito per genitori e docenti. Insegnare a queste giovani menti come tutelarsi dalle truffe.
Daniela Pucci
per #ilpoteredellacondivisione
Luca e Marco hanno sbagliato ma non sono i soli in Europa.
Dall’edizione 2022 del “Quadro di valutazione della proprietà intellettuale e dei giovani” (Intellectual Property and Youth Scoreboard), pubblicata da Euipo, l’Ufficio della Ue per la proprietà intellettuale, emerge che il 50% dei giovani europei compra fake.
Dati preoccupanti? sicuramente!
I prodotti contraffatti che più comunemente i ragazzi under 24 acquistano intenzionalmente sono vestiti e accessori (17%), seguiti da calzature (14%), dispositivi elettronici(13%) e igiene, cosmetici, cura della persona e profumi (12%).
C’è da aggiungere che tuttavia i giovani vengono anche indotti facilmente in errore. L’acquisto non intenzionale di prodotti contraffatti è infatti del 37% e gli intervistati hanno riconosciuto le difficoltà nel distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti. Il 48% non aveva acquistato tali prodotti o non era sicuro di averlo fatto o meno.
Una percentuale confortante c’è. Per l’Italia. Perché i ragazzi più virtuosi in Europa, quelli che comprano meno fake, risultano essere proprio gli Italiani.
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