Blonde: il mito che non muore
Trova qualcuno che ti rovini il rossetto, non il mascara
Marilyn Monroe
La notte del 4 agosto 1962 ci lasciava l’unica vera diva che il mondo abbia mai conosciuto: Marilyn Monroe. Dopo, in molte hanno provato ad imitarla ma nessuna ci è mai riuscita veramente. Ma tutte si sono ispirate a lei.
Fisico a clessidra con curve, capelli color platino, sguardo sexy, Marilyn Monroe ha incarnato la bellezza degli anni ’50 e simboleggiava il rigoglio del mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Blonde, l’icona che diventa mito
Il vero nome di Marilyn Monroe era Norma Jeane Mortenson Baker. Era nata a Los Angeles il 1 giugno 1926. Orfana di padre e con una madre con problemi psichici, si sposò a 16 anni proprio per sfuggire all’instabilità che la vita le aveva regalato fino a quel momento. Diventò operaia in una fabbrica di aeroplani dove fu scoperta per caso da un fotografo dell’Esercito che notò la sua prorompente sensualità, anche in tuta da lavoro. Iniziò così una fulminante carriera di modella e poco dopo arrivarono i primi provini per il cinema. I capelli castani diventarono biondi e nacque il mito.
Un trionfo cinematografico il suo, che fa da contraltare al suo lato umano. Si sposa tre volte, con James Dougherty, con il campione di baseball Joe di Maggio (il quale, per vent’anni dopo la sua morte, ogni settimana portò un mazzo di rose rosse sulla sua tomba) e con il produttore Arthur Miller. Famoso anche il presunto flirt, mai confermato, con il presidente Kennedy.
Nei suoi film la Monroe ha spesso recitato il ruolo della “bionda e ingenua”, della donna oggetto. Ruolo che non la rispecchiava nella realtà. Ha finito però per rimanere intrappolata in questa parte.
Sessant’anni fa, la notte tra il 4 e 5 agosto del 1962, una dose di barbiturici mise fine alla sua vita a soli 36 anni. La trovarono nel letto della sua casa di Los Angeles, nuda e con la cornetta del telefono in mano. Suicidio dissero, anche se qualcuno azzardò l’ipotesi che fosse stato il clan dei Kennedy o addirittura la mafia. Fatto sta, che da quel giorno Marilyn è entrata nel mito che dura, fortemente, ancora oggi.
A sessant’anni dalla sua morte, il film “Blonde”, presentato all’ultima mostra del cinema di Venezia e in arrivo su Netflix a fine settembre, parla proprio di Norma Jean Baker e della sua vita. Il film diretto da Andrew Dominik e interpretato da Ana de Armas, descrive proprio l’eterna lotta di Marilyn/Marie Jean tra il divismo e la realtà. Grandi trionfi e debolezze private, un’anima il tumulto la sua. Ma è stato anche questo eterno dualismo a renderla immortale.
Ho interpretato Marilyn Monroe, Marilyn Monroe e Marilyn Monroe. Non ce la faccio a fare un’altra scena da Marilyn Monroe. Esiste solo sullo schermo. Fuori sono Norma Jeane.
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