Siamo fuori di testa. In questa long hot summer
Immaginiamo una lunga estate calda. Quello che ci appare subito è il viso, e il corpo sudato, di Paul Newman, nel meraviglioso film del 1958 diretto da Martin Ritt con Orson Welles e Joanne Woodward. E invece, nulla di così romantico. La nostra long hot summer è solo afa, fastidio e siccità. E non solo. Con il caldo tutti siamo fuori di testa, chi più chi meno.
Prima dell’estate del 2003 il caldo in Italia era soltanto quel giusto particolare per le vacanze. Per un paio di settimane d’agosto il termometro segnava 35 gradi e poi da Ferragosto arrivavano i temporali che annunciavano la fine delle temperature estive. Al meridione c’era qualche grado in più ma nessuna criticità.
Poi è arrivato l’anticiclone africano, proprio nel 2003. Tre mesi di caldo tropicale. Per la prima volta nella storia meteorologica italiana, si toccarono i 40 gradi nelle città del nord. La popolazione non era preparata e soprattutto le fasce deboli subirono conseguenze gravissime.
Quest’estate del 2022 ci sta mettendo a dura prova. Inutile far finta di nulla.
E se tra i 25 e 30 gradi il caldo è gradevole, tra i 30 e i 36, specie se l’umidità dell’aria è alta, comincia a diventare fastidioso, mentre oltre i 40 gradi può trasformarsi in pericolo mortale.
Fisiologicamente, il nostro organismo non è preparato a sopportare per troppo tempo temperature superiori ai 35°C. Infatti diversi studi hanno dimostrato che il calore indebolisce l’organismo e quando questo accade le prestazioni scendono. In ogni campo. E si assiste a una mutazione del comportamento.
Da una parte aumenta l’aggressività e dall’altra diminuiscono le abilità cognitive.
Il caldo estremo ci rende più deboli fisicamente e più irritabili ed aggressivi mentalmente.
La nostra percezione del mondo esterno è diversa.
Siamo più sospettosi. E tolleriamo meno, cose e persone.
Insomma per tutto quello che ci accade in questa lunga e torrida estate, abbiamo un colpevole.
E’ colpa del caldo se siamo fuori di testa!
E non è tutto.
Non solo siamo nervosi e bellicosi ma a causa di queste temperature eccessive, rendiamo anche di meno nello studio e nel lavoro.
Pure in questo caso ci sono studi recenti, condotti in fabbriche prive di impianti di aria condizionata, che hanno dimostrato un calo della produzione giornaliera dal 2 a l’8%, quando la temperatura passa dai 30°C ai 35°C.
Amanti del freddo alla riscossa.
Gli effetti del caldo estremo sul comportamento umano rappresentano un problema sociale da non sottovalutare!
E la cosa era chiara già 2600 anni fa al grande Ippocrate: col caldo, si esce di testa, si dà di matto. Certo lui non aveva la tac né poteva fare analisi di laboratorio, ma aveva stabilito che d’estate, col sole e con il caldo, il corpo non produce più quella che lui chiamava “bile nera”, che predispone alla malinconia, ma secerneva “bile gialla”, evocatrice della collera. Ora, la bile sicuramente non c’entra, ma l’intuizione c’era.
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