Saldi estivi: guida agli acquisti
I saldi estivi sono finalmente iniziati! E sottolineo FINALMENTE perché lo shopping è una delle pochissime gioie di luglio a Roma. Il caldo infernale e la testa già in ferie non aiutano la concentrazione, ma non c’è nulla che un bel pomeriggio di shopping sfrenato non possa risolvere. Bisogna però subito fare una precisazione: fare acquisti con i saldi estivi è molto divertente, ma anche molto rischioso. Dalle mie parti si dice “la sòla è dietro l’angolo” e penso non ci sia bisogno di sottotitoli. Voglio dire: un conto è scegliere tra le nuove ed immacolate collezioni di inizio stagione. Un altro è destreggiarsi tra “scarti”, collezioni degli anni passati ed anche qualche capo d’abbigliamento non proprio in perfetto stato di conservazione. Per questo bisogna essere preparate:
Mi serve davvero?
Di fronte ad ogni potenziale acquisto fatto con i saldi estivi, è importante farsi questa domanda. Per due motivi: se si sta comprando per la stagione corrente, l’estate dura (purtroppo) un battito di ciglia. Puntare dritto sul ventesimo paio di shorts, che magari non riusciremo neanche ad indossare una volta, è inutile. Il secondo è presto detto: le mode, come i gusti, cambiano alla velocità della luce. Se non abbiamo davvero bisogno di quel vestito o di quella maglietta, stiamo probabilmente acquistando solo l’ennesimo capo da stilare nell’armadio. Che non metteremo MAI. E al quale al prossimo cambio di stagione non avremo ancora staccato il cartellino. Meditate!
Un minimo di selezione
Purtroppo con i saldi estivi molti negozi hanno un vizio che personalmente detesto: tirano fuori la qualunque! E per “la qualunque” intendo davvero qualsiasi cosa. Ci mancano solo le presine da cucina o la sottoveste di zia Ermenegilda poi davvero non manca nulla. Questo per dire che più di una volta, stipati sotto pile e pile di stoffa, mi è capitato di riesumare di tutto dagli scaffali di centri commerciali e non. Dal pellicciotto sintetico che ad agosto dove vuoi andare? Vuoi forse morire? Alla minigonna in ecopelle fucsia o gialla, che neanche a Carnevale quando vuoi vestirti da Uni Posca. Per non parlare di quelle maxi t-shirt stampate, dove la scritta “Faccio la brava” è la regina incontrastata del trash. Insomma, va bene che la roba è in saldo, ma la decenza dovrebbe sempre avere la precedenza.
Occhio al dettaglio
Eh si perché con i saldi estivi un’altra moda molto antipatica è questa: vendere l’invendibile. D’accordo che ci sono gli sconti, ma i pantaloni con un buco grande quanto la serratura di un palazzo magari NO. Idem per il maglioncino con più fili tirati di quanto il mio gatto sarebbe in grado di fare. E non lasciatevi incantare dalla commessa che vi racconta la favola “Prendilo di cinque taglie più grandi, tanto si stringe”. Vi costerà più la sarta che ricomprarlo nuovo di zecca! Insomma divertitevi e (ri)fatevi pure il guardaroba – se necessario – ma non fatevi fregare. E ve lo scrive una che ha le mani bucate, ma che con il passare degli anni, oltre a migliaia di vestiti, ha acquistato anche un po’ di saggezza!