L’Italia e i cammini da intraprendere – Il Cammino dei Briganti!

L’Italia e i cammini da intraprendere – Il Cammino dei Briganti!

Il nostro Paese, è da sempre meta di sentieri e cammini che ci portano a conoscere l’entroterra, la costa e soprattutto la storia d’Italia. Uno di questa da intraprendere è senza dubbio il Cammino dei Briganti.

Negli ultimi anni si sono riscoperti e sono tornate in voga le passeggiate, se così possiamo chiamarle, che ci fanno attraversare territori e regioni. Quindi ci troviamo sulla via Francigena, sul Cammino della Pace e da qualche anno sul Cammino dei Briganti.

Il Cammino dei Briganti nasce da un’idea di Luca Gianotti, esperto di cammini, guida professionista, scrittore e che in precedenza ha creato altri due cammini. Il sentiero Spallanzani nell’Appennino Reggiano e la Via Cretese, appunto sull’Isola di Creta.

cammino dei briganti agosto 2017

“Camminando ho imparato storie che i nostri libri di Storia non raccontano. Come la verità di ciò che successe con l’unificazione dell’Italia, cioè con la discesa a Sud dell’esercito piemontese. Ho scoperto che i Borboni non erano così odiati dal loro popolo e che i Sabaudi furono subito un esercito di invasori violenti e prepotenti. E che i briganti molto spesso erano uomini e donne (briganti e brigantesse) che non accettavano questo nuovo invasore, e quindi si davano alla macchia, entravano in clandestinità, diventavano in qualche modo partigiani.
La Storia come la si legge sui libri è sempre quella scritta dai vincitori, si sa. Camminando si possono invece imparare le contro-verità, e qui, lungo il Cammino dei Briganti, di storie ce ne sono tante. Belle e brutte.”

Il Cammino dei Briganti è un sentiero ad anello che si sviluppa tra l’Abruzzo e il Lazio. Più nel dettaglio tra le regioni della Marsica e del Cicolano. Ed è lungo circa 100 km.

La storia ci racconta che al confine del Regno delle Due Sicilie con lo Stato Pontificio ci fu una forte resistenza al nuovo dominio piemontese. Sia prima che dopo l’Unione d’Italia.

Rifugiati in montagna c’erano diverse bande, tra cui quella di Cartòre comandata dal Brigante Berardino Viola. Quella degli uomini fedeli a Carmine Crocco e infine quella fedele al catalano Josè Borjes.

Proprio quest’ultimo fu catturato al Casale Mastoddi tra Sante Marie e Castelvecchio in Valle Luppa e poi portato a Tagliacozzo dove poi fu giustiziato. E oggi è proprio da Sante Mare che parte il percorso che ripercorre le tappe che i briganti percorrevano per sfuggire ai piemontesi. I briganti vivevano sul confine proprio per passare da una regione all’altra a seconda della minaccia che subivano in quel momento. Non erano malviventi, ma erano una sorta di partigiani che lottavano contro l’invasione dei Sabaudi. Erano senza dubbio spiriti liberi ed è soprattutto per questo che entravano in clandestinità. Non erano pronti ad assoggettarsi al padrone. Senza dubbio è una storia di violenze, rapimenti e riscatti. Sono proprio i territori, i borghi e i boschi che hanno dato rifugio ai briganti quelli che si attraversano percorrendo il Cammino dei Briganti.

Oggi il cammino del Briganti ci viene riproposto sull’esperienza degli antichi viaggiatori. Percorrendo a piedi un centinaio di chilometri in circa 7 giorni. Il tutto segnato con posti tappa ben attrezzati. Il cammino incontra tutti borghi di origine medievale dove è possibile sia pernottare che mangiare.

Non presenta grandi difficoltà di percorribilità perché si mantiene a quote medio basse, tra gli 800 metri e 1300 metri. Si attraversa un’area appenninica molte verde e boscosa, tutto il percorso è una continua alternanza tra verdi boschi e pianori verdi in tutte le stagioni. Ed è per questo motivo che si può fare tranquillamente anche durante la stagione estiva.

Sicuramente percorrere questo cammino ci aiuta a conosce una delle regioni più verdi d’Italia, ricca di boschi e natura incontaminata, come l’Abruzzo.

Il territorio è poco abitato, e per questo incontaminato, ed è proprio questo che percorrendo le tappe del cammino ci aiuta a vivere un’esperienza immersiva.

Per chi si fosse fatto stuzzicare dalla curiosità, per gli amanti delle camminate, della storia ma soprattutto della natura di seguito tutti i dettagli e le tappe del Cammino dei Briganti:

1) Prima tappa – Da Sante Marie (quota: 850 m) a Santo Stefano (quota: 1.050 m). Lunghezza: 5,6 km. Dislivelli: in salita 380 m – discesa 160 m. Si arriva a Sante Marie con mezzi propri oppure con il treno, da qui si inizia una prima tappa di ambientazione e acclimatamento, si deve abbandonare la frenesia e la fretta, godendo invece dei ritmi del cammino;

2) Seconda tappa – Da Santo Stefano (quota: 1.050 m), passando per Valdevarri (quota:.020 m) fino Nesce (850 m). Lunghezza: 13,9 km. Dislivelli: salita 400 m, discesa: 625 m;

 3) Terza tappa: Nesce (850 m) – Villerose – Spedino – Cartore (944 m). Lunghezza: 16,6 km. Dislivelli: salita 440 m, discesa 330 m;

 4) Quarta tappa: Anello di Cartore – Lago della Duchessa. Lunghezza: 12,3 km o 15 km a seconda del percorso scelto tra i due disponibili;

 5) Quinta tappa: Cartore (944 m) – Santa Maria in Valle Porclaneta – Rosciolo (909 m). Lunghezza: 8 km. Dislivelli: salita 280 m, discesa 330;

 6) Sesta tappa: Rosciolo – Magliano de’ Marsi – Località Le Crete (non è un paese) (770 m). Lunghezza: 14,5 km –  Dislivelli: salita 270 m, discesa 350 m;

 7) Settima tappa: Località Le Crete (Tagliacozzo) – Sante Marie (850 m). Lunghezza 21 km. Dislivelli: salita 560 m, discesa 450 m.

Laura Cardilli

#ostinatamenteottimista

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Laura Cardilli

Laureata in Sociologia, indirizzo Comunicazione e Mass media, da sempre mette al centro della sua vita proprio la comunicazione sotto tutti i suoi aspetti. Durante l’università prende il tesserino da giornalista pubblicista collaborando con due giornali romani, per molti anni solo la carta stampata le regala la gioia della professione di giornalista, poi, grazie ad un laboratorio di comunicazione incontra quella che per molti anni è stata la sua grande passione, la radio, per diversi anni ne è stata redattrice e anche speaker. La prima formazione è stata quella sportiva, calcio e tennis soprattutto, ma poi soprattutto attualità è stata autrice anche di alcune sue rubriche. Per molti anni abbandona le scene del giornalismo e lavora per una grande azienda italiana sempre nella comunicazione esterna. All’attivo ha la pubblicazione di un suo libro “L’eterna rincorsa” e la pubblicazione di qualche poesia. Appassionata di social media si definisce un’ironia e sarcastica…non sempre compresa. Dopo un po’ di tempo e tanta mancanza decide di riprendere a scrivere per Distanti ma unite. Il suo hashtag è #ostinatamenteottimista perché sostiene che niente e nessuno potrà farle vedere quel mezzo bicchiere vuoto.

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