Storie da raccontare/12 – Io ho paura delle risposte
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Canzone consigliata: Lucio Dalla – Anna e Marco
Tutto mi chiama. Qualsiasi cosa mi attrae. La tua borsa, il tuo diario. Il tuo smartphone. Persino il tuo quaderno degli appunti. Quello che utilizzi a lavoro per fissare le idee. Le pagine sono affreschi. Realizzati da una mano ferma, sapiente, ricca di talento. Cosa disegni? E lo fai? Sono progetti, speranze, sogni? Cosa fai quando non ci sono? Dove sei? A chi scrivi? Per chi crei? A cosa pensi? Soprattutto a chi? E questi schizzi sono un codice? Lo posso decifrare? Esiste anche una minima possibilità che io possa capire cosa ti passa per la testa? Credo di sì.
Basterebbe guardarti negli occhi. Il tempo necessario per dominare il meccanismo che ti domina. Per diventare padrone dei tuoi ragionamenti. E, di conseguenza, di te. Non ci riesco. Non ce la faccio. I tuoi occhi sono porte spazio temporali per altri universi. E io mi ci perdo. E’ successo la prima volta che ti ho incontrato e da quel giorno non ho più avuto notizie di me stesso. Sono dentro di te. Perso in un labirinto nel quale cammino ma che non capisco. Sei tu il mio più grande mistero.
Il mio cervello è una poltiglia. Di colore marrone. Quello dei miscugli, delle sostanze indefinite. Delle tempere mischiate. Niente di più lontano da noi. Che ci apparteniamo ma non ci possediamo. Tu sei il mio olio. E io il tuo bicchiere d’acqua. E se per un istante ho creduto che con un po’ di impegno avremmo avuto la possibilità di diventare una cosa sola, ora non più. Non adesso.
Cosa pensi? Per chi disegni? A chi scrivi? Basterebbe guardarti negli occhi. Basterebbe. Ma io ho paura delle risposte. Anche fossero quelle che desidero.
Gabriele Ziantoni #DisperatamenteMalinconico
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