Storie da raccontare/9 – Lo scivolo
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Canzone consigliata: Weekend – 883
Estate 1994. Credo. Un ragazzino di 15 anni, con uno zaino dell’Invicta sulle spalle, a torso nudo, spiega ai suoi amici perché la Roma di Mazzone, in quella stagione, lotterà per lo Scudetto.
– L’ho vista nell’amichevole di mercoledì sera – argomenta – st’anno c’avemo gioco! –
Io, intanto, non riesco a staccare gli occhi dalla scritta sulla tasca in basso dello zaino: Grazie Cappioli e nel frattempo conto i giorni, pochi, che mi separano dal rientro a scuola, tentando di sedare l’ansia al sapore di grafite e gomma pane.
Forse c’è il tempo per un ultimo bagno, penso, e di corsa copro la distanza tra la mia sdraio e lo scivolo più alto dell’acqua park.
– Dobbiamo andare via! – mi grida mio padre vedendo la mia ciccia di preadolescente schizzare verso un punto imprecisato.
– Un ultimo bagno! – gli rispondo amplificando la voce con l’aiuto dell’incavo delle mani.
E mentre ignaro di qualsiasi cosa, disinteressato al futuro, se non quello prossimo tra registri di classe e compiti a casa, scivolo verso il fondo della piscina, credendo che la vita sia davvero simile a quella discesa, semplice come un percorso segnato, durante il quale, dopo la paura del primo istante e il coraggio di lanciarsi dosando la velocità, basta mettere le mani dietro la nuca e lasciarsi trasportare, gli altoparlanti del centro rimbalzano a volume altissimo Weekend degli 883.
Sono vittima di una truffa: qualcuno, un giorno, mi ha convinto che l’esistenza non fosse che questa.
Era un bugiardo. Ed era mio padre.
Gabriele Ziantoni #DisperatamenteMalinconico
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