La seconda stagione di Bridgerton
La seconda serie di Brigerton sarà come la prima? Nella seconda stagione di “The Bridgerton Chronicle”, la famosa saga familiare dell’Inghilterra di inizio XIX secolo, il maggiore dei fratelli, Anthony, ha finalmente deciso di trovare una moglie. La prima stagione è stata un grande successo su Netflix. Infatti, pubblicata il 25 dicembre 2020 sulla piattaforma, oltre 82 milioni di famiglie l’hanno guardata nelle prime quattro settimane di programmazione.
Il primo capitolo si era concluso con la sorella maggiore, Dafne, che aveva trovato l’amore sposando Simon, il duca di Hastings. Regé-Jean Page, l’attore che interpretava il duca, molto tempo fa aveva annunciato la decisione di non partecipare più alle riprese della serie, tuttavia persistevano alcune speranze e voci su una possibile breve apparizione in queste nuove parti… ma non facciamo spoiler per chi ancora non avesse avuto l’opportunità di vedere le nuove puntate
Le star di questa nuova serie sono Jonathan Bailey, che riprende il ruolo di Anthony Bridgerton, e Simone Ashley, che interpreta Kate Sharma. Una donna single di 26 anni, già considerata una vecchia zitella all’epoca, che arriva dall’India per trovare un marito alla sua sorellina, Edwina. Sulla carta, la più giovane delle sue sarebbe una moglie perfetta per il visconte di Bridgerton. Però già dal 15° minuto del primo episodio, ossia da quando Anthony incrocia Kate, sentiamo che “volano farfalle”!
Sempre così appariscente nei suoi set e costumi, “The Bridgerton Chronicle” ha considerevolmente abbassato il suo sex appeal. Le scene di sesso particolarmente sensuali della prima edizione sono qui quasi assenti. Il creatore della serie, Chris Van Dusen, ha spiegato qualche giorno fa in una conferenza stampa: “Il nostro approccio all’intimità nella serie non è mai stato una questione di quantità. Ogni scena di sesso serve per la storia. In questa stagione, la relazione tra Kate e Anthony è molto diversa da quella tra Daphne e Simon. Ma può esserci molta tensione sessuale negli sguardi, le mani che si sfiorano l’una contro l’altra… ”.
Il problema è che la nuova trama, le cui basi vengono poste abbastanza rapidamente, fatica a decollare.
Questa stagione 2 non beneficia dell’effetto sorpresa della precedente, che ad esempio presentava una versione fantasticata della Reggenza inglese con la corte mista. Poi ci sono i primi cinque episodi che appaiono insopportabilmente senza contenuto. E le molteplici sottotrame promettenti non vengono sfruttate.
Malgrado ciò gli sceneggiatori sono riusciti, ancora una volta, ad alimentarsi delle basi, alquanto semplicistiche, della saga letteraria di Julia Quinn, estrapolando direzioni nuove e ben sentite.
Fortunatamente, le ultime tre puntate sono un vero fuoco d’artificio. Un buon punto di partenza per le stagioni 3 e 4, già richieste da Netflix.
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