Ma lo sposo cosa decide?
Lo sposo: essere mitologico che sopporta la futura moglie, i suoi isterismi e tutte le decisioni da lei prese. Eh sì, funziona più o meno così. E chi afferma il contrario, mente! Per ogni matrimonio che si rispetti, c’è sempre una “lei” che organizza, pianifica e sceglie. E c’è sempre un “lui” che non può altro che rassegnarsi a dire sempre “va bene”. Gioco dei ruoli? Può darsi. Noia maschile? Anche. Prepotenza femminile? Soprattutto! Siamo noi e soltanto noi a decidere qualsiasi aspetto del matrimonio. Lo sposo si adegua, al massimo fa “sì” con la testa, spesso finge di ascoltarci mentre lo apostrofiamo con un “che dici, avorio o pesca?” e poi ci rispondiamo (sempre da sole) “Mah sì, chiaramente verde!”. La dinamica è ben nota a chi si è già sposata, ma anche noi future spose non siamo da meno.
Per me è uguale
Lo sposo medio recita questo mantra con la stessa convinzione di quando canta l’inno di Mameli prima della finale dei Mondiali. “Per me è uguale”. Su tutto e per tutto il tempo, dalla prima volta in cui avete visitato una Chiesa al giorno prima delle nozze, quando non hai ancora deciso se zia Peppina dovrà sedersi vicino a tua suocera o vicino a sua nonna. Poco cambia se gli metti sotto al naso i girasoli o le ortensie (“Cosa sono le ortensie?” potrebbe chiederti). Se le bomboniere saranno di ceramica o commestibili. Se i tavoli avranno il tema “vino” o il tema” mare. Per lui va bene tutto. Basta che ti togli dalla sua vista periferica e soprattutto da davanti lo schermo della tv!
Tanto decidi tu!
In qualche raro caso lo sposo si mette d’impegno e si mostra propositivo. Ammetto che il mio fidanzato è voluto venire (di sua iniziativa o almeno così ha detto) con me a scegliere ad esempio la mise en place, i fiori e parecchie altre cose tipicamente femminili. Ma provate ad indovinare la percentuale della sua voce in capitolo? Scherzi a parte, abbiamo spesso cercato di raggiungere soluzioni condivise da entrambi. Ma quando su qualcosa non ci siamo trovati d’accordo, ho OVVIAMENTE deciso io! Gli ho lasciato carta bianca solo sull’auto, ma sono stata fortunata: gusti identici. Urrà!
Il gioco delle parti
Sarà che il matrimonio è una questione tipicamente femminile. A sentire Alessandro spesso e volentieri mi ha ripetuto convinto: “Fosse stato per me, avrei fatto una cerimonia sul prato e poi tutti a tuffarsi in piscina”. Orrore! Ma, come dico spesso, “sono maschi”. Hanno altre qualità. Capisco che galateo, bon ton, pizzi e torte nuziali abbiano per loro lo stesso fascino di un corso di ricamo all’uncinetto. E poi noi donne non aspettiamo forse tutta la vita per pianificare il grande giorno? In fondo, cari uomini, tenete bene a mente questa frase: quando sull’altare vi chiederanno “Vuoi tu sposare?” sarà l’ultima volta che qualcuno chiederà il vostro parere!
Eleonora Marini #stilosamentepungente
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