NFT: in che modo ci cambieranno la vita
Tutti negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare almeno una volta degli NFT, beni unici e inimitabili a portata di click. Alcuni pensano che cambieranno la vita delle persone. Altri che si tratti solo di speculazione, come nel caso di alcune figurine virtuali che sono arrivate a costare centinaia di migliaia di euro.
Varie multinazionali e diverse imprese in giro per il mondo si stanno accostando a questa tecnologia all’avanguardia: Gucci, Dolce & Gabbana, Coca Cola, TikTok e Twitter ad esempio sono tra queste, difatti hanno già messo all’asta i loro primi NFT. Anche la famosa Katy Perry lo scorso 15 dicembre ha lanciato una sua prima collezione.
Potenzialmente ognuno di noi può svegliarsi la mattina e decidere di creare, vendere o comprare oggetti virtuali su un marketplace come OpenSea, anche se con qualche difficoltà iniziale. Ciò accade perché alcuni funzionamenti e tecnicismi nel mondo delle criptovalute sono ancora poco noti alla maggior parte delle persone.
Ma come funzionano gli NFT e quale può essere il loro valore aggiunto nella comunicazione e nel marketing?
Cos’è un NFT, quando nasce e come funziona
L’acronimo inglese NFT sta per “Non fungible token” (Token non fungibile). Si tratta di una risorsa virtuale decentralizzata, inimitabile e che non può essere intercambiata. La sua particolarità rispetto alle criptovalute è l’unicità, certificata grazie al sistema crittografico. In generale, un NFT rappresenta un insieme di informazioni digitali custodite in una blockchain, che attribuisce diritti e caratteristiche a un determinato soggetto.
Il primo NFT della storia risale al 2014 per opera dell’americano Kevin McCoy: la presentazione e il primo acquisto dell’oggetto virtuale in questione sono avvenuti al New Museum di New York.
Ultimamente, questa nuova forma tecnologica sta prendendo piede piuttosto rapidamente nel mondo digitale. In quali ambiti? Principalmente nel gaming: è proprio questo, infatti, il settore in cui gli NFT hanno iniziato a riscuotere un grande successo, grazie a progetti quali CryptoPunk o CryptoKitties. Quest’ultimo è un gioco che permette agli utilizzatori di collezionare dei gattini al 100% unici che non possono essere replicati in nessun modo.
Oltre al gaming, gli NFT stanno spopolando anche nell’arte (tant’è che si sta iniziando a parlare di “crypto arte”), ma anche nel lusso, nella musica, nel turismo, nella fotografia e nello sport.
Un mercato che offre infinite possibilità
Gattini e collezionismo digitale a parte: come potrebbe un bene unico e non replicabile cambiare il futuro?
Pensiamo all’album del nostro cantante preferito. E se l’acquisto della prima edizione, oltre a essere un pezzo da collezione e un ricordo indelebile, ci permettesse di partecipare ai guadagni ricavati dall’artista per quei brani? Immaginiamo quanto successo riuscirebbe a riscuotere quel cantante con una pubblicità del genere! Certo, questa è solo un’ipotesi che potrebbe anche generare qualche problematica di tipo fiscale e/o legale all’inizio, ma a conti fatti rappresenterebbe una rivoluzione.
Pensiamo a un corso di formazione o a una laurea: con gli NFT la possibilità di falsificare titoli di studio si ridurrebbe notevolmente! Ricordiamoci che nella blockchain tutto è tracciabile e verificabile in qualsiasi momento.
Anche uno youtuber famoso potrebbe mettere all’asta cinque minuti di spazio pubblicitario all’interno di un suo video o podcast. Un’azienda potrebbe quindi avere la possibilità di lanciare uno spot pubblicitario all’interno dei video de “I Soldi Spicci” o di “Casa Surace”. Non male davvero. I campi di applicazione sono potenzialmente infiniti.
E tu, cosa ne pensi? Come vedi gli NFT nel prossimo futuro?
#SemplicementeCuriosa
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