Gomorra:la serie finale
La quinta e ultima stagione della serie Gomorra riprende i fondamenti delle precedenti edizioni, ma introduce anche alcune novità, tra cui un coup de theatre nel 2° episodio.
Ma voi ricordate da cosa, quando e perché é nata Gomorra la serie?
Il libro di Roberto Saviano ha dato l’idea, lo spunto, ai registi che ci hanno messo molti anni per trovare gli attori come loro li avevano immaginati. All’inizio tutto girava intorno alla famiglia Savastano e al figlioccio Ciro. Poi la serie si é estesa alla situazione che vive una parte di Napoli, Forcella. La serie quindi segue il film “L’Immortale” che si inserisce tra le stagioni 4 e 5. Anche il finale del primo segmento utilizza la stessa inquadratura, ma al contrario, rispetto alla chiusura del lungometraggio. In entrambi i casi, a dirigere è Marco D’Amore, l’attore che interpreta lo spietato Ciro Di Marzio.
Gomorra e l’immortale
Un ritorno a casa – Ciro ucciso alla fine della terza stagione – e le basi, che non impediscono alla serie di affrontare nuove sfide.
Nella prima puntata della quinta serie, Gennaro Savastano torna al comando del suo vacillante impero criminale, con un inseguimento in un luogo particolarmente insolito.
Il secondo episodio, che si svolge a Riga, in Lettonia, si concentra su un colpo di scena con un susseguirsi di morti violente.
No Spoiler Please
Non proseguo, altrimenti vi svelo tutto. Posso dirvi che c’é un ritorno alla violenza in questa ultima serie che mi ricorda molto la prima. C’é un ritorno alla mafia sanguinosa e meno macchinosa.
Gomorra ha sempre diviso. Ricordo che quando Saviano scrisse il libro litigai con l’allora mio fidanzato perché mi diceva che acquistandolo avrei contribuito a ” mantenere un uomo che già ci costa molto, a causa della scorta”.
Saviano, scrittore odiato e amato da molti.
Io, personalmente, penso che meglio un giorno da leoni che mille da pecora. Quindi mi piace il suo modo di pensare, il suo sacrificarsi pur di far conoscere a tutti cosa succede in quei posti. Ci illustra i meccanismi di una macchina enorme e complicata com’è quella della mafia.
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