Quando il Covid bussa alla tua porta
Quando il Covid bussa alla tua porta. Parlo della nuova variante, classificata come preoccupante dall’OMS, rilevata per la prima volta nell’Africa australe.
E’ il 24 novembre quando le autorità sanitarie sudafricane diramano l’allerta. Da allora le infezioni da Omicron si sono moltiplicate.
“Le prime analisi mostrano che questa variante ha un gran numero di mutazioni che richiedono e saranno oggetto di ulteriori studi”, ha dichiarato l’organizzazione mondiale della Sanità, che considera “alta” la “probabilità che Omicron si diffonda a livello globale”, anche se rimangono molte incognite: contagiosità, efficacia dei vaccini esistenti, gravità dei sintomi.
La nuova variante del Covid in Europa
In Lussemburgo né l’Elenco (nelle sue analisi effettuate nelle acque degli impianti di depurazione), né il Laboratorio Nazionale di Sanità (che sequenzia campioni di nuovi casi covid+) hanno ancora indicato la presenza della variante Omicron sul territorio.
Otto sono le persone infette confermate in Francia e quattro in Belgio.
Quando bussa alla tua porta, per davvero
Non chiedetemi come e quando, ma il Covid ha bussato anche da noi. I sintomi da Coronavirus li ha avuti mio marito per due giorni. Ho chiamato il medico che mi ha subito consigliato di fare un tampone a casa. Quello di mio marito é risultato positivo, il mio negativo. Ci siamo subito isolati. Con la prescrizione del medico siamo corsi a fare il test PCR in laboratorio. Confermato positivo per lui, positivo debole per me. Ovvero io in via di guarigione.
I tempi di attesa sono lunghi
Abbiamo aspettato la chiamata del Ministero della Salute. Facendo un po’ di calcoli e guardando ai giorni precedenti, io e il mio figlio più piccolo siamo stati positivi la settimana prima.
Lorenzo, il grande, aveva avuto in quei giorni una strana febbre a 38. Io e Leonardo invece dissenteria e vomito. Li avevo collegati al ritorno dall’Egitto. Ed evidentemente è lì che siamo entrati in contatto con qualche positivo.
“Hai visto cosa succede a viaggiare?”
In conclusione io sono stata in quarantena una settimana, mio marito e i bambini 10 giorni. I bambini hanno fatto un tampone PCR per poter tornare all’asilo. Sono rimasta scioccata dal fatto che non abbiano testato tutti i compagni di classe dei miei figli. E così sono giunta a conclusione che avranno fatto in questo modo anche in altri casi di positività. Quindi è molto facile il contagio per i nostri figli a scuola.
Il Covid e la paura per i miei figli!
Mio marito isolato in camera e io sempre con la mascherina di fronte a loro. La paura più grande, in tutti questi giorni, è stata proprio quella per la salute dei miei figli. Vaccinare Lorenzo o meno? Sono in effetti i bambini quelli più esposti e che maggiormente trasmettono questo maledetto Covid…
Dopo due estati di baci e abbracci
Questo é in assoluto il periodo in cui abbiamo poca vita sociale. Non come le due estati passate, durante le quali ci siamo lasciati trasportare dalla voglia di tornare a vivere.
E’ possibile partire in vacanza, fare un tampone 48 ore prima del volo, rifarlo prima di rientrare e risultare positivi una settimana dopo? Evidentemente sì. Il Covid ti lascia il dubbio oltre all’affanno, o alla perdita del gusto e dell’olfatto. A me ha lasciato anche tanta amarezza per l’ignoranza della gente che ti tratta come un’appestata. Ma del resto: poveri loro.
Non dimenticarti di seguire le nostre pagine social Facebook e Instagram.
Se ti è piaciuto l’articolo lascia qui di seguito il tuo commento e partecipa al nostro sondaggio, perché: La tua opinione conta.