Leggi, sogna, ama
L’amore, la vita, il bene e il male. Dio, il fato e la magia. I draghi e le battaglie. Mondi fantastici e epoche passate. L’attualità, la politica e la fede. Le leggende e lo sport. Emozioni, sentimenti e passioni. La steppa, le città d’Europa oppure paesaggi di ghiaccio. Universi paralleli. L’inferno e il paradiso. Infiniti spazi nella mente. Un forziere ricco di tesori. Storie e personaggi capaci di far ridere, commuovere, riflettere e sognare. Fogli stampati e rilegati. La carta e il suo profumo. Testi digitali e non pesanti. La copertina e il suo viaggio. Libri. Da annusare, sfogliare e conservare.
I libri.
Compagni di vita, di sogni, di avventure, di notti tormentate, di emozioni.
I libri sul comodino. Quelli in libreria. Quelli impolverati. E quelli come nuovi.
Libri per dimenticare. Per andare oltre. Imparare e crescere. Per evadere. E per immaginare.
Un libro è un’esperienza unica.
Un regalo da farsi ma anche da fare. Ogni occasione è quella giusta. Compleanni, anniversari e promozioni.
E poi c’è il Natale. Un momento particolare per lo scambio dei pacchetti, piccoli e grandi.
Regalare un libro. Trovarne uno sotto l’albero. Sono occasioni ricche di un fascino speciale.
E’ come per il profumo. O conosciamo benissimo il destinatario oppure siamo a noi a volerci far conoscere un po’ di più da lui/lei.
Tra classici, novità, capolavori, piccole perle, mattoni, vampiri, erotismo, hard, noir, mistery, new age, saggi, memorie private e poesia. Difficile orientarsi. Quale scegliere allora?
L’importante sarebbe trovare il libro giusto per la persona giusta! Più facile a dirsi che a farsi direte voi.
Eh si non è semplice regalare il libro perfetto. Però si può tentare.
C’è chi vive per lo sport. E allora saranno sicuramente graditi “Le leggende della scherma“, di Fabio Massimo Splendore, ed. Diarkos, e “Vite da Campioni“, di Elisabetta Mazzeo, Bertoni Editore.
Il primo racconta le imprese dei nostri atleti e atlete più rappresentativi in oltre un secolo di storia. Da Nedo Nadi e le prime medaglie a Stoccolma 1912, al recordman Edoardo Mangiarotti. Da Michele Maffei che apre il dopoguerra, alla dinastia dei Montano. E ancora Diana Bianchedi e il suo terribile infortunio, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, la donna sportiva più medagliata d’Italia con sei ori, un argento e due bronzi. Per arrivare a Bebe Vio, che è già leggenda.
La seconda ha selezionato e raccolto alcune delle interviste più emozionanti realizzate per il suo format televisivo Vite da campioni. Venti atleti. Ognuno con il proprio bagaglio di esperienze e con la propria valigia di emozioni e di vita. Uomini e donne che grazie e attraverso lo sport sono diventati punto di riferimento per tanti giovani. Storie di persone straordinarie che si sono raccontate a cuore aperto. Elisa Di Francisca, Daniele Masala, Annalisa Minetti, Maria Moroni e Massiliano Rosolino. Solo per citarne alcuni.
E poi c’è chi crede nell’amore. E chi non sa se definirsi perdente oppure vincente. Per loro ci sono “L’amore migliora la vita” di Angelo Longoni, ed. Giunti, e “Un secondo dopo l’altro”, di Gabriele Ziantoni, ed. L’Erudita.
Il primo racconta la necessità di comprendere se stessi e le persone che più dovremmo amare. E’ la storia di due coppie di genitori che si trovano per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi, appena divenuti maggiorenni. All’inizio i quattro sembrano essere molto cordiali e civili, dimostrando di avere a cuore solo il bene dei propri ragazzi ma, quando si arriva al punto di discutere della loro omosessualità e della loro volontà di vivere apertamente il loro amore, le cose si complicano. E se gli adulti si comportano male, anche i giovani non sono da meno. Mentre i genitori sono a cena, i due ragazzi si trovano a vivere una situazione nella quale l’aggressività verbale dei loro coetanei diventa violenza fisica.
Il secondo, attraverso il dialogo-confessione di Roberto, costruisce una storia in cui non c’è margine d’errore e l’esito è incerto fino all’ultimo secondo. Il protagonista è un professore universitario precario, diventato padre da pochi minuti, in preda a tormenti e frustrazioni del lavoro e della vita. Un gesto folle e azzardato può risolvere la situazione, oppure rovinargli la vita per sempre. Si muove in un perimetro claustrofobico entro il quale deve agire rapidamente, in una disperata guerra contro il tempo.
E per chi è innamorato delle poesie? C’è il classico senza tempo. Sir William Shakespeare e i suoi sonetti.
Una collezione di 154 pezzi che spaziano tra lo scorrere del tempo, l’amore, la bellezza, la caducità e alla mortalità. I primi 126 sono indirizzati a un uomo, gli ultimi 28 a una donna. I Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei libri di poesia più filologicamente dibattuti, più strutturalmente ambigui e, per questo, più affascinanti di sempre. Shakespeare è molto abile nel passare da testi passionali ed erotici a poesie romantiche e delicate, come il sonetto 116, forse uno dei componimenti d’amore più celebri del drammaturgo inglese.
Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato
Ogni libro è un sogno e un viaggio d’amore. Che unisce le persone.
In Islanda ad esempio, durante la seconda guerra mondiale, era quasi impossibile riuscire ad avere rifornimenti dell’esterno. Dunque per Natale il regalo più semplice e bello, che gli islandesi potevano scambiarsi, erano proprio i libri, stampati dall’editoria locale. Con la fine della guerra la tradizione non si è interrotta. Anzi. Si è mantenuta intatta, arrivando fino ad oggi. Jólabókaflóõ, l’alluvione di libri, invita non solo a regalare libri ma anche a trascorrere la notte di Natale e il giorno successivo a leggerli. Sull’isola nordica, sotto l’albero, c’è sempre uno spazio per un libro da scartare e da leggere. Da soli o in famiglia, aspettando la mezzanotte.
Una consuetudine affascinante che mi piacerebbe appartenesse anche all’Italia.
Per il momento mi accontento del suono della pioggia che batte sul tetto mentre io scrivo.
E allo stesso tempo pregusto l’attimo in cui inizierò finalmente il libro che ho scelto. Quell’istante in cui mi inoltrerò nelle sue descrizioni, nelle sue città e nelle sue emozioni.
E alla sua prima frase so già che incontrerò lo sguardo di chi ancora non conosco.
Chissà se tra me e quelle pagine nascerà una nuova amicizia.
Nonostante le pagine siano numerate
non posso vedere dove portano
la fine è un mistero nessuno può leggere
nel libro della mia vita
Sting- The book of my life
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