Donne che fanno innovazione, intervista a Maria Pia Rossignaud
Chi dice donna dice danno? Macchè! Soprattutto se ci riferiamo a donne che per seguire le proprie ambizioni squarciano il velo di oppressione che c’è ancora in alcuni contesti della nostra società, o se pensiamo alla fatica di affermarsi nel mondo del lavoro o per la parità di genere.
Maria Pia Rossignaud è una donna energica, passionale, originaria del sud Italia. Lei stessa ha vissuto quello che cerca di contrastare con la sua attività.
Cresciuta in un ambiente chiuso, in cui le uniche aspirazioni possibili erano soltanto il “posto fisso”, un buon marito e una bella prole… Oggi Maria Pia Rossignaud, non solo ha coronato il suo sogno di diventare giornalista, ma è anche Direttrice ed editore della rivista di cultura digitale Media Duemila, nonchè Vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia. Attualmente è impegnata nell’organizzazione della 13ma edizione di Nostalgia di Futuro, intitolato al giornalista Giovanni Giovannini, suo mentore.
Abbiamo parlato di questi temi e di cosa significa innovazione o essere innovativi nella nostra epoca con la giornalista Maria Pia Rossignaud, premiata recentemente per il suo progetto “DONNA è INNOVAZIONE”.
Come è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi? Quali sono stati i temi che la hanno sempre affascinata?
Credo che un giornalista debba avere nel proprio DNA l’intuito e la capacitò di analisi per portare alla luce le storie che sono degne di essere raccontate. Poi c’è la curiosità che ti aiuta a scoprire quanto ci può essere da approfondire. Io sono sempre stata curiosa e affascinata dall’innovazione tecnologica, e oggi ancora di più dalla domotica. Il rapporto dell’uomo con la scienza è articolato. La digital transformation è una svolta culturale. Le nuove tecnologie ci aiutano a vivere meglio e proprio per questo dobbiamo essere capaci di governarle. E sbagliano coloro i quali pensano che questi temi non li coinvolgano, o che siano lontani dalla propria vita quotidiana. Tutte le generazioni devono interagire e conoscere questi nuovi strumenti per non rendere ampio il digital gap che poi non permette all’Italia di essere concorrenziale. Le nuove e le vecchie generazioni devono contaminarsi.
Cosa intende quando parla di donne che fanno innovazione?
L’internet delle cose di cui parlavo già 20 anni fa, oggi è realtà. Questo mi spinge a voler divulgare ancora di più questi temi che hanno una applicazione pratica che le persone devono poter comprendere. Ed ecco perchè esiste anche il premio “Donna è Innovazione”. Ma ci tengo a specificare che, per me, sono innovative tutte le donne che, anche a partire dal proprio territorio, sono esempi di forza e carattere. Capaci di portarsi fuori dalle regole che possiamo ritenere superate per una società che si definisce moderna. La mia attività si rivolge anche all’emancipazione femminile per via delle mie vicissitudini personali. Mi sono fatta strada, nonostante la mia passione per il giornalismo all’epoca fosse uno scandalo. Per la mia famiglia il mio unico destino doveva essere quello di fare l’insegnante. Ho dimostrato che possiamo decidere noi la nostra strada, basta farlo con convinzione.
Cosa consiglia alle giovani generazioni di donne?
Credo che possiamo essere cautamente ottimisti: le donne oggi hanno le capacità sufficienti per non proseguire il loro cammino con le più note zavorre culturali. E se avremo un Governo che con le sue leggi offrirà degli spiragli di cambiamento la donna potrà finalmente smettere di scalpitare affinché i propri diritti vengano rispettati e concentrarsi sulla produttività del nostro Paese. Le ultime iniziative del Governo sulla parità salariale per esempio sostengono questo percorso verso la parità di genere. Ben vengano quegli esempi di donne che riescono a ottenere ruoli di rilievo e comando. Perché sono esempi per coloro che verranno, che incoraggiano e non ti fanno sentire sola. Le giovani donne non devono rassegnarsi. Nella vita non c’è rassegnazione che conti. Contano solo i sogni e la volontà di realizzarli.
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