Festa del Cinema, il red carpet di Roma visto da dietro i riflettori
Johnny Depp all’Auditorium Conciliazione per la masterclass organizzata da Alice nella Citta – ph: Luca Liccione
Il red carpet è quel luogo in cui la finzione incontra la realtà. Una terra di mezzo in cui i divi del cinema non sono “personaggi” come accade nei film, ma ricoprono semplicemente il ruolo di se stessi. In quelle poche decine di metri di tappeto rosso le star inarrivabili prendono corpo e si mostrano in tutta la loro tangibile esistenza.
Personalità amate e ammirate da milioni di persone in tutto il mondo attraversano uno spazio iconico, fianco a fianco con gente comune che sta lì a svolgere il proprio lavoro. Dai bodyguard agli uffici stampa, dai fan ai giornalisti, dagli autisti ai cameraman, una cornice di persone “normali” abbraccia questi miti viventi e li rende parte di un tutto dal quale, fino a quel momento, restavano separati.
Vivere da vicino e da dietro i riflettori la magia del red carpet della Festa del Cinema di Roma è un’esperienza emozionante. Almeno per me è stato così. Non tutto quello che accade è degno di nota, no. Ci sono molti momenti trascurabili. Non tutti i piedi che calpestano il carpet suscitano entusiasmo. Capita anche che ci si chieda “Ma chi è questo?” guardando sfilare qualche ospite. Poi però arriva la star di Hollywood e per un istante si viene attraversati da un’euforia paragonabile a quella di un bambino che entra a Disneyland.
In fondo non capita mica tutti i giorni di trovarsi a pochi metri da pezzi di storia del Cinema come Quentin Tarantino, Johnny Depp, Tim Burton o Angelina Jolie. Certo, la cosa non cambia la vita di nessuno, ma regala senza dubbio un sorriso stampato in faccia per più di qualche giorno.
Ma cosa accade dietro i riflettori del red carpet?
Le luci illuminano la scena. Ospiti illustri avanzano a turno come damigelle di una sposa. ll pubblico intorno alle transenne cerca di attirare l’attenzione per ottenere un autografo o anche solo un saluto. La grande star hollywoodiana fa il suo ingresso trionfale. I fotografi scattano centinaia di foto in pochi secondi e la sala inizia a riempirsi per l’anteprima del film. Ok, questo è ciò che accade davanti agli occhi di mezzo mondo, ma dietro i riflettori che cosa succede?
Può succedere ad esempio che Johnny Depp, l’ospite più atteso della Festa del Cinema di Roma, faccia più di due ore di ritardo lasciando in attesa sul red carpet decine di operatori del settore digiuni e sotto il sole cocente di mezzogiorno. Allora puoi assistere a telefonate preoccupatissime dei tecnici delle troupe televisive che si sincerano sull’orario di apertura della pizzeria e si rincuorano solo dopo che arriva la notizia: “Tutt’apposto fa orario continuato”.
Oppure ti può capitare di incrociare lo sguardo disperato di una fan che ha trascorso la giornata ad inseguire il divo del cinema, scanzando orde di ammiratori e pregando decine di guardie del corpo senza riuscire a consegnare alla star quel preziosissimo regalo ormai sgualcito che stringe tra le mani. E mentre lei se ne va sconsolata a riprendere il treno con la magra consolazione di aver visto da vicino il proprio mito, ti può attraversare un velo di malinconia pensando che quel pacchetto infiocchettato con tanto amore non verrà mai scartato.
La grandezza delle vere star
Dietro i riflettori del red carpet può succedere anche che la sicurezza fermi all’ingresso il vip di turno perchè non riconosciuto come tale e che quello sfoderi con arroganza la classica frase tanto a effetto quanto inefficace: “Lei non sa chi sono io!”.
Ma può capitare anche che una vera star come Angelina Jolie faccia una visita quasi top secret a dei bambini di una scuola di periferia per mantenere una promessa. Oppure che il grande Quentin Tarantino dica senza troppi giri di parole ad una platea composta per la maggiorparte da studenti delle scuole di cinema che lui ha imparato a fare film semplicemente guardando i film.
Oppure può succedere che in un film che sta per essere presentato c’è una superstar e mentre il divo o la diva di turno vengono acclamati e fotografati, il resto del cast rimane in ombra in attesa di qualche scatto di archivio che non apparirà mai su nessun giornale. E allora ti può capitare di scorgere un po’ di imbarazzo negli sguardi dell’uno e degli altri e anche tu ti senti un po’ a disagio. Ma è il cinema, baby.
Il circo mediatico
Dietro i riflettori del red carpet c’è un formicaio di addetti ai lavori che trascorrono anche ore in attesa dell’arrivo del grande ospite. Dagli organizzatori agli uffici stampa sempre in tensione che non hanno neanche il tempo di salutarsi la mattina, fino agli inviati dei tg che combattono l’emozione passeggiando a testa bassa nel metro quadrato a loro assegnato per la diretta.
Ma la cosa più divertente che può capitare di vedere nel backstage di un red carpet è la mandria di fotografi all’opera. Professionisti dell’immagine che si trasformano in scatenati mitraglieri: iniziano a scattare a raffica quando arriva la star e finiscono solo quando il personaggio è ormai diretto verso la sala.
Chiamano l’attore per nome con la stessa imposizione e veemenza che impiega Giggi del Quarticciolo quando vuole che gli si passi la palla durante le partite a calcetto sotto casa. Ed è tutto un “Johnny! Johnny! Johnny!”. Che poi, essendo molte star anglofone, per attirare la loro attenzione, la mandria di fotografi è costretta a urlare in inglese frasi tipo: “Guardami! Sono qui!” e il risultato è ancora una volta paragonabile a quando il caro Giggi in gita a Londra cercava di rimorchiare le ragazze del posto…
Insomma, sono tante le cose che non si vedono quando si guarda sfilare un divo o una diva sul red carpet. Tirando le somme, però, tra tutte le scene a cui può capitare di assistere dietro le quinte del tappeto rosso, ce n’è una che intenerisce parecchio ed è quella in cui Johnny Depp sbrocca alla sua guardia del corpo che gli impedisce di andare a salutare i fan per questioni di ordine pubblico: “E dai fammi andare da loro, solo un minuto!”
Chissà, forse in un mondo di finzione, qualcosa di reale c’è e sta proprio in quella terra di mezzo che è il red carpet.