Mai più poltrone vuote? Si torna nei luoghi di cultura!
Cosa sceglierete per prima? Cinema o teatro? O magari tutti e due! Dallo scorso 11 ottobre c’è stato il via libera alla capienza del 100% per i luoghi di cultura.
Torniamo a godere dei nostri amati spettacoli sempre con un pò di ansia che il Governo possa limitarci nuovamente in base all’andamento dei contagi di covid.
L’augurio è che da adesso in poi non ci siano più poltrone vuote, per tutti i cittadini, ma soprattutto per coloro che lavorano nel mondo della cultura e dell’arte.
Ci sono comunque delle differenze in base alla tipologia di locale o evento: negli spazi culturali si ha la possibilità di usufruire del massimo della capienza. In questo caso si annulla anche il rispetto della distanza interpersonale di un metro tra gli spettatori; le discoteche che hanno spazi aperti, o gli stadi, potranno accogliere per il 75% delle persone. Mancano ancora all’appello gli eventi di musica, come i concerti.
L’alleggerimento delle restrizioni per la frequentazione dei luoghi di cultura si porta dietro l’inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati i nuovi limiti.
Le regole descritte dal decreto sono valide solo nelle regioni in “in zona bianca” e comunque bisognerà essere in possesso del green pass. E non possiamo lamentarci visto i divieti ai quali siamo sopravvissuti.
L’indicazione che resta sempre valida per i titolari delle location e per gli organizzatori di eventi è quella di organizzare gli spazi in modo da non far verificare assembramenti.
Un esempio virtuoso è quello dei Maneskin, gruppo che sta attraversando il proprio momento d’oro, ma che decide di posticipare al 2022 i propri concerti in programma inizialmente a dicembre prossimo, proprio perché i palazzetti non hanno la capienza adeguata a mantenere il giusto distanziamento tra i partecipanti.
Con la pandemia che non è ancora completamente alle nostre spalle, l’euforia che accompagna anche la necessità per il ritorno alla normalità non può essere presa sotto gamba. Resta importante affidarsi alle coscienze dei più affinché si possa dare sfogo alle nostre passioni senza mettere di nuovo in pericolo la nostra salute.