SOS RIFIUTI: la monnezza non va in vacanza
Oltre al caldo infernale e agli incendi devastanti, un’altra nota molto dolente delle mie vacanze italiane quest’anno è rappresentata dall’emergenza rifiuti. La situazione infatti è critica non solo nella maggior parte delle spiagge, ma anche e soprattutto nelle città.
EMERGENZA RIFIUTI IN SICILIA
La situazione più grave l’ho trovata in Sicilia, dove ho trascorso una decina di giorni a inizio agosto. Sono tornata a Palermo dopo 5 anni e l’ho trovata sporca, maleodorante e invasa dai rifiuti. Secondo alcuni dati a inizio agosto per le strade palermitane si trovavano circa 300 tonnellate di spazzatura non raccolta. Le zone messe peggio erano sicuramente quelle periferiche, ma anche in centro lo scenario non era migliore. Cumuli di rifiuti ovunque, agli angoli e ai lati delle strade, e cestini stracolmi di immondizia.
Non vanno meglio le cose nell’Agrigentino, dove buste di spazzatura di ogni tipo e misura abbondano ai lati di ogni strada e nelle piazzole di sosta. Non c’è luogo che si salvi.
Viaggiare in auto in quei luoghi così belli e contemporaneamente così abbandonati all’incuria e alla sporcizia per me è stato un dolore continuo al cuore. Oltre a soffrire mi chiedo perché e come si possa abbandonare la propria immondizia così per strada o gettarla fuori dal finestrino lungo una strada provinciale. Sicuramente il problema è strutturale e organizzativo, ma questo non giustifica l’ignoranza e la maleducazione dell’abbandonare i rifiuti.
L’EMERGENZA RIFIUTI A ROMA
Una volta tornata a casa, a Roma, la situazione che mi ritrovo ad affrontare quotidianamente purtroppo non cambia di molto. E anzi, secondo le previsioni le cose peggioreranno nei prossimi giorni. È infatti di queste ore l’allarme lanciato dalla stessa Ama, la società capitolina che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Tra irregolarità, mancanza di impianti e sbocchi si prevede infatti che possano rimanere a terra duemila tonnellate di rifiuti a settimana.
Un’emergenza che la capitale conosce aimè molto bene, perché in corso da anni ormai. E che non sarà contenuta nemmeno dall’aiuto offerto dalla Toscana e da Napoli, che riceverà 150 tonnellate di immondizia al giorno provenienti da Roma.
L’EMERGENZA NELLE SPIAGGE
La cattiva gestione dei rifiuti, unita alla maleducazione e alla superficialità delle persone in vacanza, ha un impatto tremendo anche sulle nostre spiagge.
Anche in questo caso la situazione peggiore l’ho riscontrata in Sicilia. A Mondello, la spiaggia più vicino a Palermo, mi sono trovata circondata da sigarette, cibo, cannucce, lattine, bottiglie e tanto altro ancora. In mezzo agli scogli a San Lorenzo, vicino alla Riserva Naturale di Vendicari, ho invece raccolto una giacca a vento, un taglia unghie, un pallone sgonfio, dei pezzi di polistirolo e delle scatole di cibo.
Non c’è volta che io vada al mare e non ritorni con un sacchetto, più o meno, pieno di rifiuti. Raccogliere l’immondizia che sporca spiagge e scogli è diventato per me prassi quotidiana. Non mi diverto e non è piacevole, ma non posso fare altrimenti. Lo faccio per me, per stare bene in un posto pulito, e per cercare di preservare la bellezza di Madre Natura, che noi con tanta solerzia cerchiamo sistematicamente di distruggere.
SOLUZIONI
Come chi mi conosce sa bene, sono una a cui piace trovare le soluzioni per ogni problema. Quella dei rifiuti è ovviamente un’emergenza enorme, di dimensioni non solo locali o nazionali, ma mondiali. Di conseguenza la risoluzione della crisi spetta innanzitutto a chi governa e gestisce la raccolta e lo smaltimento dell’immondizia.
Anche noi però nel nostro piccolo possiamo e dobbiamo fare la differenza. Possiamo in primis fare una corretta raccolta differenziata, non abbandonare MAI nessun tipo di rifiuto e cooperare per ripulire e tenere pulito il più possibile l’ambiente che viviamo. Attraverso azioni di raccolta e pulizia personali o associative.
E poi, cosa più importante di tutte, RIDURRE IL PIÙ POSSIBILE I RIFIUTI CHE PRODUCIAMO!
Questo significa eliminare dalla nostra vita l’usa e getta o al massimo acquistare oggetti in materiale compostabile e biodegradabile. Comprare prodotti sfusi e senza imballaggio. Possedere meno.
Insomma la regola è sempre la stessa, quella delle 4 R: Riciclare. Riusare. Riparare. Ridurre.
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