Cucciolo che viene, cucciolo che va…
Quanti di voi in questi ultimi due anni hanno preso in considerazione di adottare un cucciolo? La pandemia di covid, con annesso lockdown, ha favorito l’aumento dell’adozione di animali domestici. Ma per cucciolo che viene, un cucciolo va… eh si, perchè a causa della crisi economica, l’entusiasmo della scelta di introdurre un animale domestico in famiglia si è spesso sostituito con un abbandono.
Ci sono vari aspetti da analizzare intorno alla scelta di prendere un cucciolo in casa. E in base a quanto dichiarano in queste settimane le associazioni di categoria, anche in occasione della giornata mondiale del cane che si celebra il 26 agosto, capiamo che in una buona percentuale di casi la scelta non è posata su forti motivazioni.
L’ENPA dichiara che il cane è stato considerato strumento per tenere impegnati i propri figli a casa o come scusa per uscire. Nel momento in cui le persone sono tornate autonome hanno anche ripreso a lasciarli.
Secondo una indagine Eurispes il 20,7% dei possessori di cani l’ha ricevuto in dono. Il 19,3% lo ha preso da una struttura di ricovero, il 17,1% lo ha raccolto dalla strada, il 13% lo ha trovato in un allevamento, il 12,3% lo ha comprato in un negozio, l’11,4% lo ha comprato da conoscenti o privati, il 5,7% ha tenuto il cucciolo di un animale che possedeva già e lo 0,5% lo ha acquistato sul web.
Il Ministero della Salute ha comunicato che nel 2020 in Italia ci sono stati 76.192 ingressi in canili sanitari e 42.665 in canili rifugio. Sono 42.360 invece le adozioni di cani randagi.
ENPA dichiara che la cessione di animali domestici per cause economiche sono aumentate del 20% tra settembre e ottobre e sono poi calate tra novembre e dicembre. Le cause più frequenti: impossibilità per impoverimento, oppure cani e gatti di persone decedute.
Non possiamo sottovalutare poi la faccenda del mercato nero. Coldiretti, tramite l’Osservatorio Agromafie, comunica che tra allevamenti clandestini in Italia e traffici illegali dall’estero, in Italia il business criminale coinvolge oltre 400 mila cuccioli per un giro d’affari da 300 milioni di euro all’anno.
Ci si augura che con la scusa della pandemia, la società faccia un salto culturale anche per quanto riguarda questo aspetto della vita. Accogliere un animale domestico nel 100% dei casi significa un circolo di amore condiviso, universale, compreso da grandi e piccini.