Borgo Universo – Aielli un paese che ha saputo riscoprirsi
C’è un Paese, anzi un Borgo! La storia di Borgo Universo.
In un fine settimana di metà estate ci imbattiamo in Borgo Universo. Ad Aielli. In questa fine estate, quando ormai siamo agli sgoccioli delle nostre ferie o se addirittura sono già finite. Ma abbiamo ancora voglia di weekend estivi, sappiamo che la nostra Italia è piena di attrazioni da visitare.
L’Abruzzo, è una di quelle regioni che è sempre pronta a regalare paesaggi meravigliosi. Una delle regioni con maggiori Borghi Medievali ci accompagna proprio in uno di questi. Aielli nella provincia aquilana, più precisamente nella Marsica. Nel 2017 vede nascere Borgo Universo. Rassegna di Street Art.
La storia di Aielli, piccolo Borgo Medievale nella provincia de L’Aquila, è la storia di un paese di 14.000 abitanti. Situato nel Parco Regionale del Sirente – Velino. Che ha saputo fare della propria tradizione un punto di rinascita. Riscoprendo il proprio patrimonio artistico.
Come già detto il Borgo sorge nella regione della Marsica. E si trova a 1030 m di altitudine. Per anni è stato uno dei tanti borghi medievali abruzzesi. Tanto suggestivo quanto comune a tutti gli altri. E sempre più abbandonato dai propri abitanti che non vedevano più un futuro nel rimanere lì.
Ed è proprio da queste riflessioni e dalla voglia di non far morire l’ennesimo Borgo di montagna. Nel 2017 un gruppo di associazioni ha decido di creare la rassegna di street art “Borgo Universo”.
Nel solo spazio temporale di un anno è riuscito a trasformarsi. Da rassegna di street art in un vero e proprio Festival di Borgo Universo. Trasformando le strade del piccolo paese in un vero e proprio museo a cielo aperto. Il festival è passato da 200 presenze a 9000 in quattro giorni di rassegna. Ospitando anche grandi nomi della cultura.
Nel 2018 il Sindaco con la sua giunta e la collaborazione di altre associazioni del paese hanno un’idea. Arricchire di maggior cultura il Festival “Borgo Universo”. Fa trascrive sul muro della Torre delle Stelle risalente al 1400 quasi 20 metri. L’intero romanzo di Ignazio Silone, Fontamara.
La Torre delle Stelle ingloba l’osservatorio astronomico più alto dell’Italia centrale. Per realizzare questa opera è stato chiesto ad Alleg di occuparsi del murales. Nome noto tra gli artisti di strada e per di più abruzzese.
Nel 1980, infatti, l’omonimo film era stato girato proprio ad Aielli. Proprio questo murales ha dato notorietà a livello nazionale all’intero Borgo Universo. Regalando poi tante presenze e partecipazioni, da Michele Placido ad Erri De Luca.
Nell’entrare nel Paese vecchio la prima installazione che ci troviamo d’avanti è quella del palazzo Municipale che porta con se la “passeggiata” degli ombrelli colorati. Okuda San Miguel ha donato la galleria “Illiminary Palace” tra i più apprezzati e ricercati. Oggi in tutto i murales sono 25.
Nel 2019, a Borgo Universo, grazie ad una stampate speciale sono stati trascritti per intero anche i 139 articoli della Costituzione Italiana su una superficie di 60 metri quadrati. “Un muro parlante” amano definirlo gli organizzatori e fondatori di Borgo Universo. E nello stesso anno, su dei pannelli, è stata riprodotta integralmente la Divina Commedia.
Nel voler rendere Aielli un museo si è sempre cercato, e fino ad ora si è riuscito, di mantenere ben saldo il legame tra i murales e l’astronomia. E ancora oggi i colori e i disegni degli artisti seguono questo filo conduttore. Per questo si è scelta la Torre delle Stelle per l’opera più importante.
Aielli è e deve diventare un esempio. Era un Paese che stava morendo. I giovani continuavano ad abbandonarlo non vedendo prospettive di crescita. Oggi le vendite delle case sono aumentate. I turisti arrivano da tutta la Penisola per vedere questo esempio di crescita culturale. Le persone del luogo, anche gli anziani si sono messi a disposizione di questa iniziativa. Quello che era nato come volontariato oggi è riuscito a dare lavoro e contratti a quei ragazzi che non hanno voluto abbandonare il proprio paese. Che hanno creduto al loro sogno. Tutto questo è merito ci Borgo Universo.
Quello che era iniziato come volontariato oggi, per qualcuno, è diventato un contratto a tempo indeterminato. L’Italia che non si ferma mai passa anche da un Paese ai piedi del Velino. Lo colora e lo rende unico. I giovani ancora una volta hanno dimostrato che il lavoro non può passare solo dal posto fisso. Ma anche dalla passione e dall’arte. Dimostrando ancora che siamo un Paese di artisti.
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