Il cornetto delle sere d’estate.
Il cornetto delle sere d’estate.
Non lo chiamate croissant, ve prego!
Chi di voi d’estate non si concede un peccato di gola in più o un’abitudine frutto del tempo libero delle ferie?
Se siete tra quelli, io d’estate solo frutta e verdura, io non ho mai fame con il caldo…
Potete anche finire qui di leggere questo pezzo perché non fa per voi e il vostro stile di vita.
Io faccio parte della generazione cornetto sera d’estate, che sia chiaro non tutte le sere ci mancherebbe.
Quelle sere d’estate nei vicoli a strapiombo sul mare, il profumo dì salsedine miscelato a quello del doposole sulla pelle dei bambini, si sgomita per passare, un salto al negozietto souvenir.
Il passo dopo era il negozio dei sandali e parei che magicamente è diventato una mega cornetteria con vista sul vicolo per il cuore, palato e olfatto… mannaggia a loro!
Maledetto profumo di cornetti appena sfornati.
Mi sono sempre immaginata le eliche della ventilazione del forno dei cornetti, come lo scenario che hai quando sul l’aereo ti becchi la corsia che precede il motore turbojet.
Ti affacci dall’oblò e vedi le eliche in accensione durante il rullaggio sulla pista.
Una cosa simile, perchè non è possibile che un forno così piccolo sprigioni un profumo così intenso per tutto il lungomare… assassini!!!
Lo scenario dei vicoli è un luogo come tanti, in un paesino come tanti di villeggiatura familiare che noi tutti abbiamo fatto.
Il mio cornetto d’estate
Se poi fai lo switch con la gioventù o semplicemente vai indietro di qualche anno, i miei ricordi legati al cornetto della notte d’estate è… ehm… sono tanti.
Ad esempio quando si andava a ballare sulla spiaggia, con la comitiva estiva, quella del “ci vediamo l’anno prossimo” ma hai sempre il gruppo attivo su whatsapp presenti da ogni parte d’Italia.
Piedi nella sabbia fredda, temperatura bollente, risate digestive a crepapelle, bicchiere ghiacciato in mano e si finiva che non volevamo far smettere la serata.
Ti trovavi al solito luogo, al solito tavolo, con il solito cameriere, un po’ insabbiati, i capelli cotonati dalla salsedine e quel cornetto che ti esplode in mano.
Proprio lui ti fa perdere l’ultima dignità rimasta al tavolo con gli amici, ma tanto basta che ti giri e li vedrai tutti nelle tue stesse condizioni.
Un po’ assonnati, sazi di risate e con lo zucchero a velo da tossici, overdose, dipendenti della conclusione più dolce che puoi dare ad una notte di mezza estate.
Il cornetto.
Un sapore che solo il contesto te ne farà assaporare il gusto appieno.
Perché “Certe notti somigliano ad un vizio E tu non vuoi smettere, smettere mai”
Il cornetto delle sere d’estate
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